Uscire dall’euro per uscire dalla crisi!?

Il Movimento5Stelle è straconvinto che l’Italia per uscire dalla crisi debba uscire dall’euro, che uscire dalla moneta unica è possibile e che sull’argomento si devono esprimere gli italiani attraverso un referendum. Ora che l’euro abbia fatto tanti disastri – o meglio che sia stato disastroso ‘il come’ l’Italia sia passata dalla vecchia lira al nuovo conio Ue pagando un euro circa due mila lire e lasciando che stipendi e pensioni fermi al palo venissero dimezzati dall’inflazione nel loro potere d’acquisto – è una realtà che tutti gli italiani che campano di busta paga stanno vivendo sulla propria pelle. Ma se uscire dall’euro comportasse un reddito che dagli attuali mille euro si traducesse in due milioni di lire lasciando fermo il prezzo di… “un litro di latte” a mille e duecento lire, avrebbe un senso. Ma tornare alla lira per percepire due milioni di lire e poi dover ne spendere 2.500 lire per un litro di latte, sarebbe del tutto controproducente. Sarebbe una manovra penalizzante per i “soliti fessi” e dalla quale trarrebbero benefici soltanto i “soliti noti”: speculatori e profittatori! Comunque sia,
i 5stelle hanno raccolto 200.000 firme su una proposta di legge d’iniziativa popolare, che il M5S ha depositato in parlamento. Secondo il Movimento “in un periodo compreso tra il dicembre 2015 e il gennaio 2016 gli italiani potranno andare alle urne ed esprimere la loro volontà sull’uscita dall’euro con il referendum consultivo e decidere se vogliono morire con l’euro in mano oppure vivere e riprendersi la propria sovranità”. Difficile condividere l’ottimismo dei grillini, almeno nei tempi. Per arrivare all’approvazione della legge costituzionale è necessaria, infatti, la maggioranza assoluta di Camera e Senato e, ostruzionismo permettendo, è assai difficile, se non impossibile, che questo parlamento possa dare il via libera al referendum. E anche se per assurdo lo facesse è alquanto improbabile che si possa arrivare al voto referendario alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.

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