€urozona, meglio fuori che dentro!?

Tempi duri per Giorgio Napolitano “messo in stato d’accusa” dal Movimento5Stelle in suolo patrio e attaccato a Bruxelles dai leghisti, durante il discorso in cui ha timidamente dichiarato al parlamento europeo che “non regge più la politica di austerità a ogni costo” come “risposta alla crisi in zona euro”, denunciando flebilmente il “circolo vizioso tra politiche restrittive e arretramento delle economie’. Il capo dello Stato ha poi ribadito con fermezza e a voce alta un secco no a “un’agitazione distruttiva contro euro e Ue” perché dalla “costruzione europea nulla può farci tornare indietro”. 

Fischi e buuu si sono sollevati dagli eurodeputati della Lega Nord, guidati dal segretario Matteo Salvini, che hanno esposto manifesti e striscioni anti-euro interrompendo brevemente il discorso del presidente Giorgio Napolitano alla plenaria di Strasburgo. “No euro” e “Euro kills”, le scritte. Alla contestazione hanno partecipato, oltre al segretario Salvini, il capogruppo Lorenzo Fontana, Mario Borghezio e Mara Bizzotto. Quest’ultima con indosso una maglietta con la scritta “Napolitano non è il mio presidente” che gli è stata affidata da un militante prima della partenza per Strasburgo. I commessi dell’Europarlamento – come pochi giorni fa i loro colleghi italiani nei ‘tafferugli di Montecitorio’ – sono intervenuti per sequestrare manifesti e striscioni. 

Napolitano – dichiara Matteo Salvini – è senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie“.

Insomma, le prossime elezioni europee saranno un banco di prova molto impegnativo per la tenuta dell’euro e delle politiche Ue. La moneta unica, ad oggi, è stata un vero e proprio fallimento! Ha ulteriormente impoverito gli Stati membri più deboli, in continua corsa per far quadrare i conti pubblici e sempre in affanno per far pagare ai propri cittadini un debito pubblico senza fine che strozza le economie nazionali e affoga i popoli con tasse da record, a fronte di salari e pensioni da fame! La moneta unica fine a se stessa, non sostenuta da politiche economiche e sociali rivolte alla parte più debole del Vecchio Continente, è stata matrigna nei confronti dei cittadini più poveri costretti a pagare lacrime e sangue per “restare” in Europa, e madre fin troppo generosa per banche e grandi capitali. I cittadini spagnoli, greci, portoghesi e italiani, non ne possono più di queste politiche recessive che tolgono soldi dalle tasche delle famiglie senza dare in cambio un bel nulla, se non un generale impoverimento che ad oggi appare irreversibile e che ha portato ad un continuo e progressivo peggioramento delle condizioni di vita. Questo gli italiani, in primis, lo sanno bene e alle prossime elezioni europee faranno altrettanto bene ad eleggere nel parlamento europeo non quelle forze politiche che lisciano il pelo all’€urozona, ma quelle che le fanno il contropelo!
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IL COMMENTO. di Sebastiano Solano. E così, secondo Napolitano, l’austerità voluta dall’Europa è stata un sostanziale fallimento. Lo dice oggi e qualcuno, spiritoso, gli si potrebbe rivolgere con un sarcastico “buongiorno”. Ma non basta. Napolitano non è uno qualunque. E’ l’artefice dei governi Monti e Letta, fortemente voluti dal capo dello Stato nel nome della cosiddetta “stabilità”, a sua volta ottenibile solo attraverso politiche d’austerity fortemente recessive, che hanno mandato sul lastrico migliaia di imprenditori e di lavoratori. Proprio quelle politiche di cui Napolitano, attraverso Monti e Letta, si è fatto garante. Ora, a distanza di anni, pare abbia cambiato idea. Bene. Aspettiamo il passo successivo: le dimissioni.

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