Un paese in perenne campagna elettorale.

di Redazione. Prima le politiche, poi le europee. E domani si vota in Umbria. E dopodomani in Emilia Romagna. E poi ancora elezioni su elezioni. Checche se ne dica, siamo un paese “democraticissimo”, un paese in perenne campagna elettorale.

E quando si devono prendere voti, per poi godere dei relativi benefit, i politici sono bravissimi a promettere, a parlare, a sceneggiare le loro favole. In questa circostanza danno il meglio di loro stessi. Ma poi all’atto pratico, quando si tratta di governare, di realizzare promesse e programmi elettorali, di risolvere i problemi della gente, non cambia mai un bel niente, se non le terga di chi si alterna, di elezione in elezione, su quelle poltrone.

Adesso il “problema” dei problemi non sono gli stipendi e le pensioni da fame degli italiani che campano onestamente di lavoro dipendente, non sono le tasse che rimangono tali e quali per i “soliti fessi” con qualche ritocchino al rialzo, non sono le condizioni pietose in cui versano ospedali, scuole, strade, ponti e ospedali, non sono i rifiuti, i trasporti, le lungaggini burocratiche, gli sprechi e le ruberie.

No. Oggi come oggi il “problema” dei problemi sono le elezioni in Umbria: un test che dovrebbe indicare a lorsignori se la strada che stanno percorrendo per raccogliere consensi è quella giusta.

Un voto che dovrebbe testare e in seguito consolidare o sciogliere, a seconda di quale sarà il responso delle urne, alleanze e inciuci, sia a destra che a sinistra, per accaparrarsi le poltrone che via via si rendono disponibili.

Insomma, la solita “giostra”. Tanto show, sia nei talk televisivi, che sui giornaloni, che nelle piazze. Troppo! Ma poi zero fatti, zero soluzioni concrete per i cittadini.

Ma se il 50 per cento degli elettori è nauseato da questo “teatrino” e si astiene dal votare lorsignori, un motivo ci sarà oppure è solo colpa del cambiamento climatico?

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5 Responses

  1. Sonia Franchi ha detto:

    Se chi governa avesse campato per un solo anno con lo stipendio di un italiano medio, bè solo allora potrebbe capire quanto è difficile arrivare a fine mese!

  2. Giacomo - TO ha detto:

    In Italia si sono avute 3 distinte fasi politiche:
    1) Democrazia.
    2) Partitocrazia.
    3) LEADERCRAZIA, la attuale fase.
    La democrazia è governo di Popolo, nè un esempio la SVIZZERA dove il peso dei partiti è minore che in Italia, dove il Referendum propositivo è una realtà da sempre, dove non esistono crisi di Governo – il Governo in carica dura per la intera legislatura.
    Basterebbe studiarsi la Costituzione elvetica ed il suo sistema politico, a proposito che fine ha fatto in Italia il federalismo del quale si è parlato ma solo parlato tanto.
    La LEADERCRAZIA a mio modesto giudizio è più insidiosa della partitocrazia, perchè lega un partito o movimento ad un leader, se questo dovesse barcollare è l’intero partito che barcolla, di esempi ve ne sono tanti.
    Il pensionato con meno di 1.000 euro di pensione al mese non ha bisogno di leader ma di aumento della pensione.
    Il cittadino con patologia degenerativa, sono in forte aumento, necessita di strutture. Molte sono private con dei costi esorbitanti. Avere l’Alzheimer per una famiglia è la distruzione.
    Facendo servizio di volontariato negli Ospedali, so di cosa parlo.
    Oggi mentre scrivo a Torino ci sono famiglie in seria difficoltà economica.
    Oggi mentre scrivo a Torino si mettono all’Asta tanti alloggi.
    Oggi metre scrivo c’è gente che a fine mercati andrà a raccogliere gli avanzi delle bancarelle.
    Mi scusino i Leader attuali, una sola domanda: hanno mai dovuto vivere per un mese, un solo mese, com 1.000 euro.
    Quanti Leader hanno lavorato per anni in fabbrica, in officina,….
    Scusatemi Leader ma voi siete in alto, io signor nessuno sono in mezzo alla realtà.
    Passano i governi niente cambia lassù c’è un buco nello Stato dove i soldi van giù, è una canzone di Celentano, una verità sacrosanta.
    Farsi un giro nei dormitori pubblici torinesi

  3. Giorgia Meloni ha detto:

    Qualcuno si scandalizzerà, ma io lo ribadisco: continueremo a difendere Dio, la Patria e la famiglia. Anche in Umbria.

  4. Matteo Salvini ha detto:

    ? Qualcuno pensa che gli umbri siano fessi, e invece sono convinto che domenica daranno una tale lezione di coraggio, orgoglio, onestà e trasparenza che i vari Di Maio, Zingaretti e Renzi se la ricorderanno per i prossimi 50 anni.

    ? LIVE ? https://facebook.com/salviniofficial/videos/1367128516795806/

  5. Caccia Ri ha detto:

    Il leader di Italia Viva, come noto, ha risposto picche alla proposta di dem e 5 Stelle di partecipare all’evento politico collettivo di Narni in vista delle Regionali umbre di domenica 27 ottobre. Il motivo per cui ha declinato l’invito? “Perché è furbo – attacca Cacciari – non gliene frega niente di perdere 3-1, a lui interessa non perdere. Potrà dire ‘Io non c’ero, c’erano tutti tranne me’. Spiegherà a tutti – continua – come bisognava fare le cose. E pensare – ironizza – che era stato proprio Renzi a volere l’accordo con i 5 Stelle…”.

    Ma Cacciari va oltre. Pronosticando un futuro complicato per l’ex premier. “Renzi, secondo me, sta tentando un salto mortale che non gli riuscirà, si crede troppo furbo e intelligente, ma si schianterà di nuovo. Lui – prosegue il filosofo – cerca di vedere la possibilità di accreditarsi ampiamente in un settore di centrodestra, mentre è in crisi Conte. Parla a un centrodestra non salviniano, mette in crisi il governo senza andare a votare”.

    Insomma, Renzi “vuol fare il capo dell’opposizione stando dentro al governo senza andare a votare. Ma non ce la farà. Non ce la farà”, ribadisce Cacciari. Che conclude: “E se lui mette in crisi Conte e si va a votare, si becca il 3%”. E addio sogni di gloria.

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