di Stefania Elena Carnemolla. Nel variegato panorama delle soluzioni per l’energia eolica è arrivata dalla Tunisia una turbina eco-friendly che s’ispira a uno degli uccelli più interessanti sotto il profilo cinetico, e, quindi, del movimento, il colibrì, con le sue pale che convertono l’energia cinetica del vento in energia elettrica a emissioni zero. Il suo inventore è Anis Aouini
che con Hassine Labaied ha fondato la start-up Tyer Wind. L’energia da pala eolica non sempre riscuote un grande successo per il suo impatto sull’ambiente: pale troppo rumorose spesso un pericolo per gli uccelli. E proprio le pale della turbina tunisina rappresentano la vera novità. La soluzione è il frutto dell’osservazione del movimento delle ali del colibrì, considerato, grazie a milioni di anni di selezione naturale, uno degli uccelli a maggiore efficienza energetica al mondo, anche più, così alcuni studi, dei rotori a lame di droni ed elicotteri. Quando è in volo il colibrì può, infatti, battere le ali fra le cinquanta e duecento volte al secondo, mentre, oltre a librarsi, può volare all’indietro. Il convertitore di vento tunisino, frutto dello studio della biomeccanica del colibrì, converte l’energia eolica in energia elettrica verde grazie alla cinematica 3D Aouiniana, da Anis Aouini, un metodo che consente la conversione di un movimento lineare in uno, alternativo, di rotazione in grado di imitare la cinematica di colibrì, insetti, nonchè della coda della fauna marina. Un’invenzione che in futuro potrà essere applicata anche a motori a combustione, pompe, propulsione marina. Con due ali ad asse verticale, a base di fibra di carbonio, di 5.25 piedi di lunghezza e che occupano una superficie di circa 12 piedi quadrati, una potenza pre-industriale nominale di 1kW, Tyer Wind è una soluzione eco-friendly anche grazie al suo potenziale di integrazione con il paesaggio, con nessun impatto, inoltre, su sistemi, sia civili che militari, di rilevamento radar, radio e onde radio televisive. Dietro la simulazione e modelizzazione di Tyer Wind c’è un potente software. Un suo prototipo è stato già sperimentato per verificarne efficienza energetica, comportamento aerodinamico, resistenza dei materiali. I primi risultati fanno ben sperare per una maggiore produzione e distribuzione, in futuro, di energia verde e, quindi, pulita.
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