Tutti contro la Manovra del Popolo.

di Redazione.Tutti contro la manovra finanziaria del governo italiano, sia in casa con Bankitalia, Ufficio parlamentare del bilancio, Corte dei Conti, Confindustria, Sindacati, Opposizioni, che fuori con Fmi, Bce e l’Europa dall’Austria all’Olanda fino alla Germania.

Insomma, tutti contro la manovra cosiddetta del ‘popolo’. Cosiddetta perchè anche la stragrande maggioranza del popolo italiano che non ne tirerà fuori neppure un centesimo – pensionati, lavoratori dipendenti, artigiani, commercianti e ceto medio – e tra non molto, appena realizzeranno che non ce ne sarà per tutti, anche i presunti beneficiari di detta manovra – indigenti e pensionati al minimo – sono o presto lo saranno contro i provvedimenti finanziari del governo Lega-5Stelle.
Gli unici che difendono a spada tratta la legge di Bilancio sono Di Maio e Salvini. Due contro tutti! Loro, i due tribuni del governo del cambiamento, sostengono che proprio per avere tutti contro stanno dalla parte della ragione. Ma buonsenso suggerisce che quando tutti, ma proprio tutti la pensano al contrario di te, forse sei proprio tu che hai torto, che stai sbagliando!
E lo ‘sbaglio’, chiamiamolo così, non è quello di una manovra in deficit, né tantomeno quello di aiutare i poveri, ci mancherebbe altro. Aumentare la spesa pubblica con uno sforamento di appena il 2,4% è legittimo, ma a condizione che non ne derivi un onere più elevato sul debito e che tale spesa sia mirata alla crescita, allo sviluppo, alla maggiore occupazione, alla detassazione generale e non all’assistenzialismo a gogo, al condono degli evasori e dell’abusivismo edilizio.
È legittimo e sacrosanto che un governo stabilisca nuove priorità politiche, ma nella misura in cui queste sono associate a spese aggiuntive, sarebbe consigliabile ridurre altre spese e destinare quei soldi alla crescita.
Ma il governo si ostina ad andare avanti a testa bassa su reddito di cittadinanza, senza dire a chi va, quanto va, in base a quali criteri e come, condono, senza mettere un soldo per il contrasto all’evasione e all’abusivismo, flat tax, ma solo per le partite Iva fino a 65mila euro, e quota 100, con penalizzazioni fino al 30% sull’assegno mensile.
Per contro l’Europa si appresta ad aprire, per la prima volta, contro l’Italia una procedura d’infrazione per debito eccessivo. Iter lunghissimo che scatterà nel 2020, ma che condizionerà i governi futuri e soprattutto le nostre tasche, per gli anni a venire. Servirà, infatti, un taglio annuo del debito di 60 miliardi, il che vuol dire altre tasse e a pagarle saranno come sempre i “soliti fessi”!
Hanno aumentato il debito per mantenere fancazzisti e furbacchioni. Il prezzo da pagare sarà molto alto e ricadrà tutto sulle future generazioni, con tasse sempre più alte e stipendi e pensioni sempre più bassi. E quando i vostri figli vi chiederanno perché, ditegli la verità: ci siamo fidati di queste facce qua. Magari vi perdoneranno… magari!

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