Tanta evasione, troppe tasse, ma nessun servizio in cambio!

Se potessi avere mille lire al mese… vecchie canzoni, altri tempi. Tempi passati! Oggi, per vivere dignitosamente nel Belpaese occorrerebbero 2.500 euro al mese! E’ quanto rileva il rapporto ‘L’Italia in nero’ di Eurispes. Il calcolo si basa su una famiglia tipo (idealmente composta da due adulti e due bambini) “che risparmia su tutto, ma non fa mancare nulla ai figli e conduce un’esistenza quasi spartana ma dignitosa”. Solo la spesa alimentare per una famiglia tipo è pari a 825 euro (va da un massimo di 950 euro al mese nelle regioni del nord-ovest ad un minimo di 748 euro al mese nel Mezzogiorno). Secondo l’Eurispes, guardando alle diverse voci di spesa, in media per l’abbigliamento un nucleo di quattro persone spenderebbe 240 euro al mese, per la casa 890 euro e per le spese medico-sanitarie 950. L’Eurispes ipotizza che almeno il 35% dei lavoratori dipendenti sia ormai costretto ad effettuare un doppio lavoro per far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese. Questo vuol dire che sono almeno sei milioni i doppiolavoristi tra i dipendenti che, lavorando per circa quattro ore al giorno per 250 giorni, producono annualmente un sommerso di 90.956.250.000 euro. Sempre secondo le rilevazioni dell’Eurispes, che stima come l’economia sommersa in Italia abbia generato nel 2010 almeno 529 miliardi di euro, il 53% dell’economia non osservata è rappresentato dal lavoro sommerso, il 29,5% dall’evasione fiscale ad opera di aziende e di imprese ed il 17,6% dalla cosiddetta economia informale. Ai 280 miliardi di euro circa derivanti dal lavoro sommerso si aggiungono 156 miliardi di sommerso generato dalle imprese italiane. E’ stato possibili stimare questo dato basandosi sulle operazioni condotte dalla Guardia di Finanza: su oltre 700 mila controlli effettuati presso le imprese sono stati riscontrati 27 miliardi di euro di base imponibile sottratta al Fisco. Quindi, se si considera che il numero delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni supera quattro milioni di unità, mantenendo una proporzione con i dati emersi dalle operazioni campione della Guardia di Finanza, emerge che l’economia sommersa prodotta dalle imprese arriverebbe almeno a 156 miliardi. Quindi, per fare fronte alla crisi occorre agire sull’economia sommersa. Soprattutto perché le difficoltà, sottolinea l’Istituto nella presentazione del rapporto, sono sempre più evidenti, visto che solo un terzo delle famiglie italiane riesce ad arrivare tranquillamente a fine mese. Almeno 500.000 famiglie hanno difficoltà a onorare i mutui per la casa. Aumenta il credito al consumo (più del 100% tra 2002 e 2011) e cresce la povertà “in giacca e cravatta”, cioé quella dei lavoratori costretti a usufruire di mense e dormitori per i poveri. Poco meno della metà dei contribuenti-persone fisiche (20,3 milioni, 49,1% del totale) ha dichiarato nel 2010 un reddito complessivo inferiore a 15.000 euro (1.250 euro su base mensile). Si tratta di elaborazioni dell’Eurispes su dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, che confermano una realtà ormai nota. Solo lo 0,9% ha, invece, dichiarato, si legge sempre nel rapporto, più di 100.000 euro. Ma non finisce mica qui. Esiste un’altra porzione di sommerso che si annida nel mercato degli affitti e che, con 93 miliardi di euro, rappresenta una fetta consistente dell’altra economia. Concludendo, il nostro sommerso equivale ai Pil di Finlandia (177 miliardi), Portogallo (162 miliardi), Romania (117 miliardi) e Ungheria (102) messi insieme! E ‘loro’ cosa fanno? Dopo aver studiato per una vita ed insegnato nelle più prestigiose università, non trovano nulla di meglio che aumentare il costo della benzina, mandarci in pensione – senza una pensione – a settant’anni, dare mano libera ai licenziamenti per creare nuovi posti da… disoccupati, tagliare i salari, congelare le pensioni, tassare la prima casa e tartassare la seconda casa al mare che i cittadini perbene di questo paese, sempre più strano ed iniquo, sono riusciti a realizzare dopo anni ed anni di sacrifici e di rinunce! Ma almeno servisse a qualcosa, ad uscire dalla crisi o ad ottenere dei servizi efficienti in cambio! Macchè! Sappiamo tutti in quali condizioni pietose versano ospedali, scuole, tribunali, trasporti ed infrastrutture! Sappiamo tutti di essere comunque in piena recessione!!! Cari Professori, illustri cattedratici, tassate ciò che da reddito, prendete i soldi da chi ne ha davvero tanti, non ve la prendete con la prima casa o la casetta sfitta al mare dove le famiglie italiane che non possono permettersi le ‘vostre’ villeggiature portano i bambini quando le scuole chiudono! Queste case non danno reddito, ma anzi, creano lavoro e occupazione per mantenerle efficienti e funzionali, e peraltro sono già pesantemente tassate nelle utenze di luce, gas, acqua, telefono, riscaldamento, immondizia, condominio e quant’altro! Cari tecnici se per farci uscire dalla crisi, se per farci restare in Europa vi hanno conferito il mandato di uccidere la famiglia italiana, bè allora tornatevene da dove siete venuti!

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