Storia delle Olimpiadi. Da Pechino 2008 alle Olimpiadi Post Covid.

5ª puntata – Da Pechino 2008 alle Olimpiadi Post Covid.

PECHINO 2008

In Cina, pur fra tante polemiche dovute al regime autoritario (che viola impunemente i diritti umani) ed all’inquinamento ambientale da guinness, hanno luogo delle splendide Olimpiadi, che vedono la Nazione ospitante raggiungere l’auge sotto molteplici aspetti, da quello organizzativo a quello sportivo, consacrandosi definitivamente fra le super potenze olimpiche. Il velocista giamaicano Usain Bolt è la stella dell’Atletica, conseguendo risultati eccellenti nei 100 m e nei 200 m, una doppietta (con annesse staffette) che ripeterà a Londra 2012 ed a Rio de Janeiro 2016, entrando nella mitologia dello sport moderno. Nel Nuoto esplode la bomba di M. Phelps, aggiudicandosi 8 Ori (100 e 200 farfalla, 200 sl, 200 e 400 misti, più le staffette 4×100 sl, 4×200 sl e 4×100 misti), stabilendo un record assoluto destinato a durare probabilmente per l’eternità, entrando nell’Olimpo dello sport. A Londra 2012 ed a Rio 2016 impinguerà ulteriormente il suo bottino dorato, toccando la fantascientifica quota di 23 Titoli. L’Italia delude in parte le attese (che erano molto allettanti), chiudendo la rassegna a cinque cerchi con 8 Ori e 27 medaglie complessive. Fra le vittorie si ricorda il primo Oro nel Nuoto donne acquisito grazie alla “divina” Federica Pellegrini (200 sl) ed il terzo Titolo individuale consecutivo della meravigliosa schermitrice Valentina Vezzali (a Londra 2012 avrebbe vinto la prova a squadre, toccando il record fra le schermitrici donne e fra gli atleti italiani di qualsiasi sport di 6 Ori, unica atleta italiana, uomini compresi, a vincere almeno un Titolo in 5 Olimpiadi). Si registra purtroppo anche il primo caso di una nostra medaglia revocata per doping (una piaga ormai imperante ovunque), e coinvolge il ciclista D. Rebellin (che era stato Argento nella Prova in linea su strada). Il medagliere vede la Cina sbaragliare la concorrenza, 51 Ori (record); “solamente” 2° posto per gli USA con 36, 3^ la Russia con 23; a seguire Gran Bretagna, Germania, Australia e…un po’ più in là, 9^ l’Italia.

LONDRA 2012

Nell’Olimpiade (Londra è la prima città ad ospitare i Giochi per la 3^ volta) in cui le stelle annunciate U. Bolt e M. Phelps non tradiscono le attese, confermandosi su altissimi livelli a suon di performance straordinarie (e li rivedremo anche a Rio…), l’Italia conquista 8 Ori (3 nella Scherma, sport che ci vede occupare attualmente il 1° posto nel relativo medagliere all time, seguono Francia e Ungheria), ed Elisa Di Francisca si fregia di due Titoli fra Fioretto individuale ed a squadre. Storico Oro per il team di Tiro con Arco – in cui in genere spadroneggia la Corea del Sud (che stavolta deve piegarsi dinnanzi agli USA in Semifinale) – composto M. Frangilli, M. Galiazzo e M. Nespoli. Il medagliere vede conquistare la leadership ai soliti USA, davanti alla Cina (46 a 38); 3^ Gran Bretagna con 29 (un record, se si eccettua Londra 1908), poi Russia 24, Corea del Sud 13, Germania e Francia 11; 8^ Italia.

RIO DE JANEIRO 2016

Per la prima volta le Olimpiadi si disputano in Sud America. Ennesimo exploit da leggenda di fulmine U. Bolt, che in Atletica Leggera realizza la terza tripletta consecutiva 100 m, 200 m e staffetta 4×100, toccando quota 9 Ori a cinque cerchi, unico velocista a vincere almeno un Oro individuale in 3 edizioni (poco tempo dopo, un Oro, quello conseguito in staffetta nel 2008, gli verrà revocato per positività ad una sostanza dopante di un suo compagno di squadra). Fra i protagonisti c’è anche il nuotatore statunitense M. Phelps che, alla sua quarta Olimpiade dorata (e pensare che dopo Londra 2012 aveva annunciato il ritiro…), centra 5 Ori, chiudendo la mitica carriera con il bottino stupefacente di 23 Titoli (28 medaglie complessive), ponendosi naturalmente in cima ai plurivittoriosi all time, ovvero davanti a Larysa Latinina (URSS-Ginnastica Artistica), Paavo Nurmi (Finlandia-Atletica), Mark Spitz (USA-Nuoto), Carl Lewis (USA-Atletica) e lo stesso Bolt (tutti a quota 9, ma gli Ori del giamaicano diverranno poi 8). Phelps con 13 Ori è 1° anche nella graduatoria dei Titoli individuali, piazzandosi davanti al connazionale R. Ewry (Atletica), che segue con 8 successi ottenuti agli albori dei Giochi, alla cecoslovacca Vera Caslavska (Ginnastica A.) ed al “Figlio del Vento” Carl Lewis (7). Fra i protagonisti di Rio c’è anche la ginnasta americana S. Biles (4 Ori). Da segnalare altresì l’impresa atipica e senza precedenti del nuotatore, anch’egli statunitense, A. Ervin, che conquista l’Oro nei 50 sl a distanza di addirittura 16 anni (!!!) dal precedente Titolo, diventando a 35 anni il più anziano a vincere un Oro in corsia, un’età che nel Nuoto è davvero improponibile (basti pensare che V. Salnikov nel 1988 vinse un Oro nei 1500 sl a soli 28 anni, all’epoca il più longevo a trionfare in vasca…). Per l’Italia, che vince 8 Ori di cui la metà nel Tiro (fra Tiro a Segno e Tiro al Volo), si segnalano gli exploit del nuotatore G. Paltrinieri nei 1500 sl (primo Titolo azzurro di sempre in questa distanza) e la doppietta inedita del tiratore N. Campriani, che così agguanta quota 3 Titoli individuali (aveva vinto anche a Londra 2012), eguagliando U. Frigerio, N. Nadi, K. Dibiasi e Valentina Vezzali. Il medagliere vede prevalere gli USA con 46 successi, poi Gran Bretagna 27, Cina 26, Russia 19, Germania 17, Giappone 12; Italia 9^.

TOKYO 2020

Il Covid-19 mette seriamente a rischio la disputa dei Giochi, che vengono rimandati di 12 mesi; poi, seppur fra tante restrizioni ed a porte chiuse (!), lo spettacolo può avere luogo. Fra i protagonisti c’è sicuramente il nuotatore statunitense C. Dressel, 5 Ori (7 in carriera) ed un posto assicurato nella leggenda, esattamente come l’alter ego al femminile K. Ledecky, che con la doppietta 800 e 1500 sl giunge anch’ella a quota 7 Ori, diventando la nuotatrice più titolata di sempre (davanti al lei vi sarebbe in realtà la connazionale Jenny Thompson con 8, ma sono stati ottenuti tutti in staffette, perciò direi che il suo record vale più che altro ai fini statistici): a Parigi 2024 la loro saga potrebbe continuare… Ed a proposito di Nuoto, continua l’epopea infinita della staffetta 4×100 misti americana: ai Giochi ha fallito una sola volta l’appuntamento con la vittoria, nel 1980, e fu per il semplice motivo che gli Usa non prendevano parte a quelle Olimpiadi… Nell’Atletica femminile si registra un record, con la martellista polacca A. Wlodarczyk che diventa la prima donna a vincere 3 Titoli individuali di seguito in siffatta disciplina (fra gli uomini, come già detto, il record appartiene ex aequo al lunghista Carl Lewis ed al discobolo Al Oerter, con 4). Per l’Italia è un’Olimpiade coi fiocchi: 10 Ori, 40 medaglie (record) e tante gemme di valore immenso. La superstar è Marcell Jacobs, che a sorpresa (ma mica tanto…) diventa il primo atleta nostrano ed uno dei pochissimi europei a vincere l’Oro nella gara regina dell’Atletica (e forse di tutte le Olimpiadi), i 100 metri, in cui gli azzurri in oltre 120 anni non erano mai andati oltre le semifinali (tranne in ambito donne): un successo straordinario, leggendario e forse irripetibile, che esula dalla nostra tradizione e che muta la nostra storia, regalandoci il momento più esaltante di tutti i tempi. Jacobs, in compagnia di L. Patta, E. Desalu e F. Tortu, ci regala anche il primo storico squisito trionfo nella staffetta 4×100. Da ricordare anche i successi di G. Tamberi nell’Alto (primo exploit al maschile di sempre nella specialità), di Massimo Stano e Antonella Palmisano (una donna non vinceva in Atletica dal remoto 1984) nelle gare di Marcia, per un totale di ben 5 successi nell’Atletica (nel Dopoguerra solo a Roma 1960 avevamo vinto così tanto in un singolo sport, il Ciclismo), un record che ci permette di piazzarci addirittura al 2° posto nel relativo medagliere, alle spalle degli ineguagliabili USA, che si confermano primi anche nel medagliere generale, sorpassando in extremis la Cina (39 a 38: era da Stoccolma 1912 che il successo non si decideva per un solo Oro), posizionandosi davanti al Giappone (27, record) ed alla G. Bretagna (22). L’Italia si classifica al 10° posto, con gli stessi Titoli di Francia, Olanda e Germania, con la nazione tedesca che è una delle potenze con la più lunga tradizione all’insegna dell’eccellenza (avendo come sport prediletti Canoa, Equitazione, Canottaggio ed Atletica).

Non ci resta che attendere Parigi 2024, con la speranza di vivere e scrivere altre pagine di emozioni, di vittorie, di imprese e di gloria. Pagine di storia dello sport.

di Alberto Sigona

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