Solo lacrime e sangue per i soliti noti!

Il governo dei professori – dopo aver scoperto l’acqua calda nel sanare ‘il debito pubblico’ con l’aumeto dell’Iva e della benzina, con la tassa sulla casa e lo stop imposto a salari e pensioni dei comuni cittadini relegati agli ultimi posti delle retribuzioni europee – ha commesso un altro ”errore”, quasi una iattura per dei tecnici come loro: politicizzare il dibattito, ormai a livello di scontro, sull’art.18. Il premier in visita ufficiale in Corea del Sud interviene sulla ‘riforma del lavoro’ definendola “equa e incisiva“. Corea a parte, sembra di stare a Zelig o da Panariello! Battute come questa, se non fosse per la drammaticità degli effetti che provocano sulla pelle dei cittadini, troverebbero un’ampia audience in un ambito comico, ma non certo istituzionale!!! Come è possibile, da un lato, sostenere di voler creare nuovi posti di lavoro e dall’altro dare mano libera ai licenziamenti? Come è pensabile riformare le pensioni allungando l’età pensionabile fino a 67 anni e nello stesso tempo prevedere un fondo assicurativo per garantire i lavoratori che nella fascia di età tra i 50 e i 60 anni rimangono senza occupazione? Comunque ‘loro’ vanno avanti lo stesso e, fermo restando che il Parlamento è “sovrano” – tiene a precisare SuperMario – “cercheremo di avere un risultato finale, in tempi non troppo lunghi, il più vicino possibile al testo varato dal Cdm. Sento il peso di decisioni non facili dettate dal fatto che la situazione dell’Italia era piuttosto grave, ma abbiamo cercato di essere equi nel distribuire i sacrifici per risanare l’Italia”. Ma come fanno ‘loro’ a… “essere equi e sentire il peso di certe decisioni”, quando godono di stipendi milionari, di benefit e situazioni personali e familiari che ostentato benessere e opulenza e sprizzano agi e lussi da tutti i pori, quando poi, per contro, un lavoratore dipendente o un pensionato non riesce, giammai ad arrivare alla quarta settimana, ma addirittura ad iniziarlo il mese? Un cittadino “normo-stipendiato” non sarebbe in grado di mettere da parte quanto percepisce uno di ‘loro’ in un solo mese, neanche se lavorasse per una vita intera! Però i “tecnici” o i “professori”, che dir si voglia, sono rapidi, efficaci ed efficienti quando si tratta di operare tagli e profonde incisioni sulla carne viva della genteperbene di questo paese: riforma delle pensioni, Imu, riforma del mercato del lavoro, stipendi da fame, e così via tassando! Ma per quanto concerne la vera riforma del belpaese, quella ‘strutturale’, quella che riguarda i costi della politica, la pubblica amministrazione, la soppressione di enti inutili e costosissimi e la riorganizzazione dello Stato, bè lì se la prendono con comodo: sonnecchiano, bivaccano, demandano a chissà chi, a chissà come e chissà quando. In certi casi – nei casi ‘loro’ – è meglio procedere con “calma e senza spingere”! E se poi non si procede affatto è meglio ancora! Tanto chi se ne accorge, chi reclama? Del resto il governo ed il parlamento italiano sono la massima espressione soltanto di una “certa élite” – ampiamente rappresentata e garantita nei suoi ‘affari’ – mica degli operai, dei pensionati, dei lavoratori dipendenti o delle piccole e medie imprese! E vi sembra mai possibile che ‘loro’ prendano provvedimenti restrittivi contro se stessi? E allora!? Ma se una bella spinta gliela desse il corpo elettorale proprio alle prossime elezioni riappropriandosi di qualche onorevole scranno? Niente di più improbabile, dacchè ‘loro’ stanno mettendo a punto l’ennesima legge elettorale!

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