Sesso: le novità vengono sempre dagli U.S.A.

Il ‘pillolo’ potrebbe essere finalmente vicino al traguardo: un composto sperimentato sui topi ha dimostrato la capacità di interrompere la fertilità maschile in modo reversibile e senza conseguenze sul comportamento sessuale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cell e coordinata da un gruppo di ricercatori dell’Istituto statunitense Dana-Faber ed il college di Baylor, potrebbe indicare la strada giusta per lo sviluppo di contraccettivi orali maschili. Si chiama JQ1 e, grazie alla sua capacità di attraversare le pareti dei tessuti sanguigni dei testicoli senza trovare ostacoli è in grado di interrompere il processo di maturazione degli spermatozoi e potrebbe rivelarsi la molecola vincente in grado di ‘controllare’ la fertilità maschile. Intanto cambiano anche le abitudini sessuali degli americani. Infatti sembrerebbe passato di moda il sesso orale fra gli adolescenti americani. Stando ai dati del Centro nazionale per le statistiche sulla salute dei Centri per il controllo delle malattie e la prevenzione (Cdc), si riflette una piccola diminuzione negli ‘incontri’ di questo tipo fra i ragazzi tra il 2002 e il 2010. Ma le cifre complessive rimangono comunque alte: gli esperti hanno evidenziato che due terzi dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni hanno avuto almeno un’esperienza di sesso orale, un comportamento a rischio che secondo il governo federale starebbe contribuendo alla diffusione delle malattie sessualmente trasmesse. Il rapporto ‘Prevalence and Timing of Oral Sex With Opposite-Sex Partners Among Females and Males Aged 15-24 Years: United States’ contiene i risultati di 6.346 interviste condotte tra i giovani adulti nel periodo 2007-2010.Nel gruppo dei più giovani, tra i 15 e i 19 anni, lo studio rivela che quasi la metà dei ragazzi e delle ragazze ha praticato sesso orale e nella fascia 20-24 anni le percentuali giungono all’81% delle donne e all’80% dei maschi. Alcuni dati suggeriscono che molti adolescenti praticano il sesso orale perchè credono che sia più sicuro e che aiuti a conservare la verginità.Si registra comunque un calo: nel 2002, circa il 55% dei 15-19 enni aveva riferito di aver sperimentato il sesso orale. Tra il 2006 e il 2010, il numero è sceso al 48% per i maschi e al 46% per le ragazze.

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