Scoperta la molecola ‘killer’ che uccide solo cellule tumorali!

Made in Italy l’importante scoperta fatta da un team di ricercatori che, di recente, ha annunciato al mondo di aver sintetizzato una serie di nuove molecole in grado di uccidere le cellule tumorali in modo selettivo, senza cioè cagionare danno alle altre cellule del corpo. Lo studio, i cui risultati sono pubblicati sulla prestigiosa rivista Cancer Cell, è stato condotto da un gruppo di scienziati italiani e tedeschi, coordinato da Ildiko Szabo del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova. L’equipe, il cui lavoro è stato possibile grazie al contributo di Airc, Miur, Regione Veneto, European Molecular Biology Organization e del Marie-Curie European trainig network, ha sviluppato delle molecole che bloccano farmacologicamente il funzionamento del canale ionico Kv1.3 mitocondriale e causano l’alterazione della funzioni dei mitocondri. Le molecole in questione sono di fatto capaci di causare un’eccessiva produzione di radicali liberi dell’ossigeno nelle cellule tumorali che esprimono la proteina Kv1.3. Ciò provoca un forte stress ossidativo nelle cellule cancerose, risparmiando però le cellule sane. Il Kv1.3 è un canale ionico che permette il passaggio selettivo di ioni potassio attraverso membrane biologiche. Si tratta di una proteina che forma un canale funzionale quando si trova nella forma tetramerica ed è presente ad alte concentrazioni in vari tipi di tumori. In particolare, Kv1.3 è presente negli organelli subcellulari che producono l’Atp, precisamente nei mitocondri, dove regola il funzionamento dell’organello. I mitocondri sono ottimi bersagli per la cura dei tumori perché, oltre a essere le centrali energetiche delle cellule, hanno un ruolo importante nel determinare il destino delle cellule cancerose. “I composti progettati e sintetizzati dal nostro gruppo di ricerca – spiega Szabo – portano alla morte delle cellule tumorali in esperimenti di laboratorio in cellule isolate, anche quando queste sono resistenti ai chemioterapici. Le cellule sane invece sono risparmiate, sia perché il canale ionico è presente in quantità più basse, sia per via della limitata produzione di radicali liberi dell’ossigeno. I nuovi composti sintetizzati eliminano quasi del tutto le cellule B leucemiche che sono state utilizzate in laboratorio e sono state ottenute da pazienti affetti da leucemia linfatica cronica, una delle malattie ematologiche più diffuse nel mondo occidentale. Nel sangue ottenuto dallo stesso paziente solo i linfociti B patologici vengono eliminati, mentre i linfociti T sani, importanti per la difesa immunitaria, rimangono inalterati, dimostrando l’azione selettiva dei composti verso le cellule tumorali”. “Abbiamo inoltre ottenuto risultati molto promettenti anche in topi di laboratorio – evidenzia il responsabile dello studio -, sia per il melanoma che per l’adenocarcinoma del dotto pancreatico, i quali rappresentano due tipi di tumori con prognosi sfavorevole. In entrambi i casi è stata osservata una significativa riduzione del volume tumorale (rispettivamente del 90 per cento e del 60 per cento), senza alcun effetto collaterale per gli animali. In particolare nelle cavie è stata preservata la funzionalità cardiaca e immunitaria che sono spesso compromesse in seguito ai cicli di chemioterapia”. Il vantaggio dei nuovi composti, rispetto ai chemioterapici, è che agiscono attivamente uccidendo le cellule cancerose, tramite l’induzione di un malfunzionamento dei mitocondri, indipendentemente dalle molecole di segnalazione e dalle attività degli oncosoppressori, spesso alterate nelle cellule tumorali. A patto, naturalmente, che esse esprimano il canale Kv1.3 nei mitocondri.

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