Salvini Premier: Stiamo costruendo un programma di governo per l’Italia.

Matteo Salvini va dritto per la sua strada, quella che dovrebbe portarlo fino a Palazzo Chigi, al governo del Paese. Va di corsa il segretario della Lega e non aspetta indecisi e ritardatari. Insomma, il suo treno è partito con lui alla guida nel vagone di testa. Chi c’è c’è, e chi non c’è potrà salire sul predellino sempre che sia d’accordo col programma leghista…
In conferenza stampa a Milano, Matteo Salvini risponde netto e chiaro a chi gli chiede conto dei manifesti che riportano la scritta SALVINI PREMIER: “Stiamo costruendo un programma di governo per l’Italia dal basso e chi il movimento vuole come candidato premier, non avendo noi dubbi e paure, lo scriviamo sui manifesti, senza primarie e gazebo. Non vogliamo imporci, ma siamo pronti a confrontarci con chiunque in qualunque sede, noi ci siamo. Stiamo costruendo un programma di governo per l’Italia. Il nostro programma lo costruiamo partendo dai territori. Inizio oggi un giro d’Italia da Nord a Sud con almeno 100 tappe. Abbiamo una forza che nessun altro ha, né il Movimento5Stelle e nemmeno il Pd, di cui non parlo. Abbiamo la nostra storia e il nostro orgoglio, e nel mio giro d’Italia dirò le stesse cose da Nord a Sud, da Biella a Catania”. Il segretario della Lega ha ricordato alcune delle tappe del suo tour. “Il 25 aprile la manifestazione sulla legittima difesa al Palasport di Verona. Il 30 aprile a Genova con le proposte della Lega per rilanciare il lavoro in Italia, mentre il 20 maggio a Padova riuniremo tutti i sindaci, consiglieri e assessori. Il Pd è ostaggio delle sue beghe e delle sue faide interne, non ci credo più. Il giorno dopo il referendum avevo detto ‘portateci una legge elettorale e la votiamo’. Ora sono passati 4 mesi e dico: fate votare gli italiani con qualunque legge, anche questa che è pessima“. Riguardo al suo viaggio a Lampedusa, Salvini ha spiegato: “Non ho fatto una cosa particolarmente nuova. Sto cercando di fare meglio quello che in passato facevamo come toccata e fuga. Sono convinto che nel Centro e nel Sud ci sia tanta voglia di cambiamento che non c’era 10 anni fa, la crisi economica sta svegliando la gente al Sud. Il Nord è la nostra roccaforte, ma il mio dovere è rispondere anche agli interessi del sindaco di Basciano, in provincia di Teramo, che è stato escluso dal cratere del terremoto e la cui battaglia noi abbiamo fatto nostra. Oggi abbiamo ragionato e lavorato con tutti i consiglieri e gli assessori regionali italiani della Lega. Nasce un coordinamento che comprende tutti gli eletti a tutti i livelli, dai comuni alle regioni. Cominciamo a scrivere il nostro programma Lega partendo dal basso, dai territori. Avremo alcune battaglie comuni. Sulle case popolari 15 anni di residenza per partecipare al bando di assegnazione, modello che già funziona nel Veneto. Idem per la gratuità di frequenza degli asili nido, il modello in Lombardia è quello di entrambi i genitori che lavorano. Ha portato all’80 per cento la gratuità in favore degli italiani. Misure che servono per risolvere l’enorme sproporzione con gli stranieri, perché ora ci sono alcuni squilibri su case, bonus bebè e asili nido tra popolazione italiana e immigrati. La prassi sarà: prima gli italiani, in tutte le regioni“. Tra i nuovi progetti della Lega nelle regioni, anche “una battaglia per i disabili: assistenza, supporto, sostegno e accompagnamento dei bimbi disabili nelle scuole. Una competenza che era delle province, ora la faremo dare alle regioni“. Il segretario ha poi annunciato la proposta di “un marchio regionale di origine in agricoltura, con il made di Lombardia, Veneto, Liguria e delle altre regioni”. Spazio anche alla politica estera: “Mi fanno ridere quelli che da Bruxelles e da Berlino attaccano Putin, quando gli stessi regalano ai turchi 15 miliardi di euro che ha un presidente come Erdogan. C’è questa ‘russofobia’, questa malattia che sta contaminando alcune élite. Con la Russia bisogna dialogare, commerciare e lavorare per la pace. Ci sono dei problemi in Russia, sì. Come ci sono in Francia e negli Usa. Putin per qualcuno è il nuovo ‘babau’, ma se una manifestazione non è autorizzata… Stanno cercando nuovi eroi per attaccare Putin, ma più lo attaccano e si inventano hacker e altre storie e più i russi si compattano intorno al loro presidente. Per me la libertà di opinione è sacra, a Milano come a Mosca, ma bisogna rispettare la legge”.

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