Salento, terra di ulivi, mare cristallino e… piste di collaudo?

di Michele Macelletti. Sembra che Porsche abbia scambiato i lecci per semafori e la macchia mediterranea per asfalto. Mentre i consigli comunali locali praticano l’antica arte del silenzio, i Verdi tedeschi si ergono a paladini dell’ambiente, combattendo una battaglia transnazionale per salvare il bosco d’Arneo dalla fame di espansione di Porsche. A Stoccarda, sette consiglieri comunali dell’Alleanza di Sinistra si trasformano in eroi verdi, pronti a salvare gli alberi e la macchia mediterranea salentina del Bel Paese.  il Consiglio comunale intende vederci chiaro e convoca il management della casa automobilistica per chiedere lumi proprio sul caso pugliese.
 Il Nardò Technical Center (NTC), una divisione di Porsche, si prepara a realizzare un ambizioso progetto di espansione da 450 milioni di euro. Il piano prevede la costruzione di nove nuove piste di collaudo, che si aggiungeranno alle venti già esistenti, oltre a infrastrutture aggiuntive come stazioni di servizio, parcheggi e spazi di lavoro.
Immaginatevi 200 ettari di verde, un rifugio per ricci e volpi, trasformati in un paradiso del drifting. La regione Puglia guidata da Emiliano, con un fulmineo colpo di timbro, dice “sì” alle “misure compensative” di Porsche, mentre il resto del paesaggio salentino fa i conti con decenni di scelte industriali discutibili e deturpato dai danni incalcolabili provocati dalla “Xylella” fastidiosa. E mentre la Germania si preoccupa del verde italiano, ci si chiede: ma i politici locali stanno forse giocando a nascondino?
In un’epoca dove l’ambiente dovrebbe essere al centro dell’attenzione, il Salento si ritrova a fare i conti con un dilemma: alberi o asfalto? E mentre Porsche disegna il suo futuro a suon di motori rombanti, il Salento si chiede se il prezzo del progresso non sia troppo alto.

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