Richiedenti asilo: 3 su 4 sono clandestini. E nessuno li rimpatria!

di Il Populista. Il contribuente italiano mantiene un esercito di clandestini. Ben 3 richiedenti asilo su 4 non hanno i requisiti per ottenere lo status di rifugiati o qualche forma di protezione. Dunque tornano ad essere immigrati irregolari. E praticamente nessuno viene rimpatriato.

I dati relativi alla zona di Como, illustrati dal quotidiano La Provincia, sono l’ennesima conferma di un sistema inefficiente e disfunzionale, che costa agli italiani qualcosa come 5 miliardi l’anno: a tanto ammonta la previsione di spesa nel 2018 per l’accoglienza su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda la Lombardia nord-occidentale, secondo i numeri della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale insediata presso la prefettura di Monza, il 75% dei richiedenti non ottiene asilo, dunque diventa clandestino: nel 2016 sono state esaminate 967 domande, di cui 703 bocciate. L’immigrato ha poi la possibilità di presentare ricorso in tribunale, con l’aiuto delle associazioni pro migranti. Il punto è che la grande massa dei “bocciati” all’ultimo grado di giudizio si ritrova poi in condizioni di clandestinità, dunque per mantenersi lavora in nero alimentando l’illegalità, entra nel racket dell’elemosina o si dedica ad attività criminali. E quanti tra questi vengono effettivamente rimpatriati? Pochissimi, praticamente “nessuno”, spiega il quotidiano comasco. Chi riceve il diniego presenta appunto ricorso e torna clandestino solo all’ultimo grado di giudizio. In questo caso scatta automaticamente l’espulsione, che però resta solo sulla carta: allo straniero viene consegnato un foglio in cui si intima di lasciare il Paese, nulla di più. Non esiste alcun accompagnamento alla frontiera e i rimpatri effettivi restano risibili al cospetto dell’enorme numero di clandestini presenti in Italia. Paradossalmente, però, chi ottiene l’agognato asilo esce dal circuito dell’accoglienza sovvenzionata dal contribuente ritrovandosi, in un paese con alti tassi di disoccupazione, senza prospettive. La norma insomma produce “disoccupati e senza tetto, o clandestini”.

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