Renzi stai sereNO.

Renzi è al capolinea. Il 4 dicembre Sì scende oppure Sì resta a Palazzo Chigi. E allora, lui, spara le ultime balle. Ai suoi collaboratori, lontano da microfoni e telecamere, va dicendo “Domenica Si vince largo, state sereni”, e loro ‘si toccano’. A reti unificate continua la propaganda del Sì a suon di mance, ieri erano i famigerati 80 euro delle europee, poi le mancette ai diciottenni e agli insegnanti, oggi l’obolo ai pensionati, e domani, ma forse pure dopodomani o chissà quando mai, persino la questua agli Statali. Lui, il ‘premier senza voto’ in cerca di legittimazione elettorale, ha occupato tutti i canali televisivi per dire che “Questa ‘riforma’ è la più grande possibilità che abbiamo di pensare ai nostri figli.”,
ma è fin troppo evidente che il presidente del consiglio pensa più al futuro dei suoi figli che il 5 dicembre potrebbero ritrovarsi con il babbo disoccupato! E poi, come nelle migliori feste di paese, dopo tanti fuochi d’artificio, il botto finale: “Le tasse continuano ad andare giù”… una presa per i fondelli considerate le imminenti scadenze fiscali che vedranno allo sportello esattoriale milioni di italiani per il salasso di fine anno:
Entro la fine di novembre 2016 dovrà essere versata la seconda parte delle imposte sui redditi: IRPEF, IRES, IRAP e contributi INPS;
Entro il 16 dicembre bisognerà versare il saldo IMU e TASI sulla casa;
Entro il 4 dicembre, quando i ‘tartassati’ passeranno dallo sportello delle tasse alla cabina elettorale, ci sarà un’altra tassa in scadenza, quella del governo Renzi. E stavolta saranno i cittadini a decidere se continuare a pagarla oppure “NO”.

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