Renzi e il Partito Democrati”cool”.

Matteo Renzi passa con non calanche dall’asfalto promesso a quelli del Pdl, al voto “cool” richiesto a quelli del Pd, così come da Arcore, ad Amici, a Largo del Nazzareno. “Quando dicevamo ‘votiamo il Pd alle elezioni del 2008’ nessuno ci prendeva in giro – ammette il sindaco di Firenze -, c’era l’idea di fare qualcosa di ‘cool’. Dobbiamo dare alla comunità degli elettori del Pd l’immagine che non siamo in terapia di gruppo ma persone consapevoli con l’orgoglio di esserci“. 
Il sindaco di Firenze girando qua e là per le feste del Pd, un tempo Feste dell’Unità, tenta di raccogliere consensi e di scuotere “l’orgoglio rosso” dei democrat che sono rimasti ancora lì, sotto il palco abbindolati dalla sua logorrea, a chiedersi – tra una birra e una porchetta, nelle orecchie la lontana eco dell’Internazionale, negli occhi il ricordo sbiadito di certe lotte sotto la bandiera rossa e la nostalgia di quella classe operaia orfana di falce e martello e rimasta disoccupata o al massimo con qualche contratto precario – se “cool” sia un inglesismo oppure una parolaccia detta in toscano. 
Prima di asfaltare, e ancor prima di finire dal partito ‘cool’ nel ‘cul de sac’ di una sinistra sfigata e votata alla sconfitta, sarebbe meglio ritrovarla quella benedetta strada confidando che, almeno stavolta, sia quella giusta! Se in questi vent’anni la sinistra ha contribuito, senza ombra di smentita, a far nascere, crescere e consolidarsi il “berlusconismo” in Italia, quando era rimasta la sola forza politica a sopravvivere a “mani pulite”, è perché anch’essa aveva i suoi scheletri nell’armadio. 
Ma andiamo oltre, guardiamo avanti. La strada, quella giusta, quella che si dovrebbe “asfaltare”, pure con quel pò di ‘cool’ che nella vita non guasta mai, è la strada che porta dritto dalla parte del lavoro e dei lavoratori, del perseguimento del bene comune da parte della politica, del rispetto dello Stato, delle Istituzioni, dei cittadini meno abbienti, senza però mettere all’indice coloro che ce l’hanno fatta ad emergere dall’anonimato di stipendi da fame! 
La Sinistra che ancora scalda i cuori stremati dei suoi elettori è quella che parla ai lavoratori, ai giovani, ai disoccupati, ai meno abbienti, ai deboli. E se Renzi vuole per davvero rendere credibile il proprio cammino, non può continuare a raccontare la balla che per far funzionare lo Stato basta rottamare i vecchi dirigenti, incapaci e corrotti, e sostituirli con altri giovani, preparati e onesti come senz’altro saranno pure i “renziani”. 
La Sinistra dovrebbe avere il coraggio, una volta per tutte, di estirpare il bubbone alla radice, sottraendo al Partito la scelta della classe dirigente del Paese, affinché il merito sia la naturale selezione e la ‘cosa pubblica’ non sia più ‘cosa loro’, mantenuta a colpi di tasse che vanno a gravare sempre sulle spalle dei soliti noti. Se ciò non fosse… è meglio che vadano tutti, ma proprio tutti, a fare in cool!

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