Quando decidono di farti fuori non ce n’è per nessuno, neanche per Silvio!

di Grazia Nonis. Siamo tutti confusi, disorientati e ci sentiamo come delle capre guidate da un gruppo di pastori pazzi, qualche mulo ubriaco e quattro cani da guardia che cercano di non farci uscire dal gregge per evitare sommosse e la perdita del campo di cavoli da loro presieduto. Il malessere si percepisce ovunque.
Ci s’incontra per strada e non si parla del più e del meno ma del probabile licenziamento, della cassa integrazione e dei metodi sempre più anarchici di come risolvere, ognuno a modo suo, questa situazione.
I nostri governanti non camminano al nostro fianco, ma in un mondo parallelo e irreale che non gli permette di tastare il nostro polso dal battito moribondo. Sentono i nostri lamenti ma hanno la pancia troppo piena e il portafoglio troppo gonfio per mettere da parte le loro lotte interne e di potere.
Con l’arroganza che li contraddistingue liquidano con sufficienza i giornalisti affermando che stanno lavorando (?) e ce la stanno mettendo tutta (???) per risolvere i nostri problemi, arrogandosi la falsa verità che stiamo percorrendo la strada giusta e stiamo uscendo dalla crisi. Nel frattempo si bloccano per decidere le sorti di Berlusconi. Di strano qualcosa c’è, come pure la voglia di farlo fuori.
Ma il Cavaliere, con il suo scalpo ridisegnato da Diabolik, se ne deve fare una ragione: la storia ci ha raccontato che ha cominciato Caino che è stato copiato da Romolo e poi ci si è messo anche Bruto. Quando decidono di farti fuori non ce n’è per nessuno! Oggi però non si usa più il coltello ma la legge. Oh certo, la legge e i magistrati sbagliano. Se noi dobbiamo farcene una ragione perché voi non dovreste?
Noi cittadini comuni dobbiamo accettare le sentenze in quanto non siamo così importanti da bloccare il Parlamento, al massimo blocchiamo l’assemblea di condominio col rischio di prenderci qualche testata dal Signor Rossi che da tempo ce le voleva suonare. Fuori Berlusconi e cominciano a lavorare? Mah! Quelli del PD si divideranno per Renzi con la regia del baffo più spocchioso d’Italia sostenuto dalla zitella Rosi, un pochino baffuta pure lei. Quelli del PDL dovranno cercare un sostituto di Silvio. Lì ci vedrei bene la Daniela che col piglio che ha li sistema tutti quanti. Quattro colpi per uno col suo zigomo d’acciaio e un suo morso da labbrosauro, li lega col pitone e voilà, il capo viene eletto democraticamente. Nel frattempo abbiamo dovuto subire anche l’elezione dei quattro Senatori a vita. Nell’immaginario collettivo questo Senatore è uno su con gli anni che ha vinto il superenalotto a vita e si deve presentare quando deve far muovere, da una parte o dall’altra, l’ago della bilancia. Punto. E dopo aver letto che tra questi c’è una signora sui cinquant’anni magari longeva come la Montalcini…
La verità è che tutti ci siamo messi a fare i conti mentalmente ed il risultato è 50 con la prova del nove o senza. Cinica vero? Per evitare il sarcasmo o il cinismo sarebbe stato opportuno eleggere dei Senatori ad Honorem e cioè senza stipendio, perché questa elezione è un altro schiaffo morale che si somma ai tanti che riceviamo quotidianamente. Poi c’è il discorso della Costituzione. Sembra che se ne inventino ogni giorno una per fare cagnara ed interrompere quello che a loro sembra non piaccia fare e cioè lavorare per noi. Salgono sui tetti al posto dei gatti, si legano ai cancelli, s’insultano e noi continuiamo a non capire. Forse perché non è che ci intendiamo molto di Costituzione. Qualcuno l’ha letta, qualcuno studiata ed altri si sono sciroppati anche Benigni mentre spiegava gli articoli uno ad uno farcendoli di “meraviglioso, sublime, stupendo ed eccezionale”.
Ma non è cosa comune leggerla sul tram mentre andiamo al lavoro o raccontarla ai nostri bambini al posto della fiaba della buonanotte. Sappiamo però che dobbiamo avere gli stessi diritti e pari dignità e che siamo uguali davanti alla legge. Diritti? Uguali davanti alla legge? La cronaca ci dice tutt’altro e noi c’interroghiamo sul perché dovremmo conoscerla quando chi fa le leggi poi se le vede bocciate dopo qualche anno perché anticostituzionali. Se è di così difficile interpretazione eleggiamo un team di costituzionalisti. Per pagarli non c’è problema: si riducano gli stipendi dei dipendenti del Palazzo che non sono solo i barbieri e gli elettricisti, ma gli onorevoli e i deputati e cioè i nostri dipendenti.

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