Renzi – D’Alema: Pax vobiscum in nomine Quirinale!

Ai miei tempi si diceva “Chi la sente, ne è parente e chi non l’ha sentita, dal cul gli è uscita!”. Il riferimento era a quelle così poco gradevoli flautolenze che inondavano autobus, ascensori e aule scolastiche prima di una versione di greco o di un esame universitario che valeva… un rinvio militare! Oggi idem. C’è ancora chi continua a fare di nascosto certi… meteorismi! Il peto incriminato è stato mollato proprio in casa Pd con il veto di includere Matteo Renzi tra i grandi elettori per il Quirinale: “Mi avevano detto vai avanti tranquillo ti votiamo, ma poi è arrivata ‘qualche telefonata da Roma’ (il peto di cui detto) per fare il contrario”. Così Matteo Renzi sulla propria esclusione dai grandi elettori. 
Il giorno dopo la telefonata – alias “il peto del veto” – Bersani si chiama fuori, Enrico Letta porge il suo cellulare al Vespa-Ballantini di Striscia la notizia per controllare le chiamate e Massimo D’Alema si precipita di corsa a Firenze! Insomma, chi ha fatto quella telefonata ha un nome e un cognome! 
Ma in politica, specie a sinistra, si litiga per perdere le elezioni e subito dopo si rifà pace per cercare di occupare quante più poltrone è possibile! 
E così, dopo “il peto del veto”, scoppia la pace fra Massimo D’Alema e Matteo Renzi. I due si erano scambiati parole velenose, ma poi va da sè che in politica gli avversari facilmente diventano complici. Come dicevamo, ieri a Palazzo Vecchio si è svolto un incontro di più di un’ora, “lungo, cordiale, amichevole”, come lo ha definito lo stesso D’Alema. L’ex presidente del Consiglio ha preso le difese del sindaco che solo qualche mese fa lo voleva “rottamare”:E’ stato un errore escludere Renzi dalla partita dei grandi elettori per il Quirinale – ha riconosciuto D’Alema – ma non c’è stata alcuna telefonata da Roma.” (!?… il nostro commento) 
Intanto la trattativa fra Pd e Pdl per la nomina del successore di Napolitano procede, lentamente, ma procede… ”Penso solo ai colli piacentini…” ha detto Pier Luigi Bersani per spegnere rumours sempre più insistenti su un accordo con il Pdl per farlo salire al Colle. Il tutto mentre Massimo D’Alema si spostava in casa del ‘nemico’ Matteo Renzi per siglare la pace di Palazzo Vecchio. Una mossa per ritornare in pista nella corsa al Quirinale? 
I nomi più accreditati al momento, su cui potrebbe trovarsi la convergenza fra Pd e Pdl, sono quelli di Giuliano Amato, Luciano Violante e – guarda un po’ le combinazioni della politica – quello dello stesso D’Alema! Baffino sa delle aderenze renziane in quel di Arcore e chissà che il sindaco di Firenze non convinca il Cavaliere a fare proprio il nome del presidente del Copasir per il Quirinale, magari in cambio della segreteria del Pd?

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