Renzi: “Ci sarebbe bisogno di un’Europa diversa da quella di oggi”.

di Matteo Renzi. Sono giorni drammatici. Il massacro di bambini, donne, anziani compiuto dai terroristi di Hamas getta nell’incertezza più assoluta il futuro del Medio Oriente. Ma prima di tutto – prima di ogni e qualsiasi valutazione geopolitica – è il dolore il sentimento dominante. Provate a immaginare che cosa significhi vedere un bambino decapitato. Provate a immaginare di assistere impotenti a scene in cui i terroristi ti uccidono sotto gli occhi i figli, bruciano le case con dentro i genitori, violentano le ragazze.
Dire dunque che Israele ha il diritto e il dovere di esistere è dire una banalità. Ma è una banalità che va detta con forza in questo momento. E chi ha a cuore la causa palestinese – io ho sempre sostenuto la tesi dei due popoli, due stati – sa che per arrivare a questa doverosa soluzione il vero ostacolo è l’estremismo terrorista di quelli come Hamas.

Penso che la vicenda geopolitica sia molto complessa. Ci sarebbe bisogno di un’Europa diversa da quella di oggi. Capace di avere un esercito comune, una politica estera degna di questo nome, una visione strategica del pianeta per i prossimi decenni. Mi pare che a Bruxelles regni più la burocrazia che il coraggio. E purtroppo tutti noi paghiamo pegno per questo approccio sbagliato. Anche per questo venerdì sarò a Magonza al congresso del Partito Democratico Europeo.

Per chi è interessato ai miei interventi sulle vicende legate a Israele:
·      Qui il mio discorso ieri in piazza alla manifestazione organizzata da Il Foglio
·      Qui il mio discorso ieri in Senato sulle comunicazioni di Tajani
·      Qui il pezzo stamattina a Mattino 5
·      Qui l’editoriale su Il Riformista (a proposito: il Riformista continua a crescere in qualità, chi ha voglia di abbonarsi o scaricare anche solo il giornale del giorno a un euro, clicchi qui)

Ne approfitto per dirvi grazie della straordinaria partecipazione di lunedì scorso a Milano. Il vostro abbraccio mi ha fatto bene, grazie. Ora dovremo semplificare e ridurre il discorso, che era molto lungo e complesso perché la politica estera è una cosa complessa. E partire insieme a una squadra straordinaria che stiamo costruendo in queste ore. La sintesi migliore l’ha fatta una delle nostre giovani colonne che mi ha detto alla fine della serata: “Sarà come nel 2012: siamo soli contro tutti, ma sappiamo sognare e siamo liberi.” Sì. La campagna elettorale che ci aspetta sarà come quella del 2012. Forti delle nostre idee andremo a proporre un cambiamento profondo dell’Europa e della politica. Chi ci critica aggredendoci sul personale, mostrificandoci come hanno fatto in passato alcune redazioni, alcuni PM, alcuni avversari ed ex compagni di strada, beh chi ci critica sul personale sappia che saremo in prima fila per otto mesi, casa per casa, a chiedere il voto sulla base delle nostre idee. Se pensate che altri siano più adatti di noi per rappresentare l’Italia in Europa, beh votate per loro: votate per Salvini e Schlein, votate per Conte e Lollobrigida.
Noi non saremo mai sovranisti, non saremo mai giustizialisti.
E porteremo avanti le nostre idee a testa alta.

Chi vuole iscriversi all’elenco dei volontari (presto ci riuniremo, all’inizio online e poi di persona) mandi una email a volontari@matteorenzi.it
Chi può darci una mano economica può lasciare un piccolo contributo qui.

Sarà difficile? Sì. Ma sarà una delle esperienze più affascinanti degli ultimi anni. E io ho una voglia matta di stare insieme a voi, in mezzo alle persone, per tornare a offrire un sogno concreto. Voliamo alto, si parte: più le cose sono difficili, più è doveroso mettersi in gioco. Mi date una mano?

Un sorriso

PS Domenica 15 ottobre gli iscritti a Italia Viva potranno votare per i congressi territoriali e nazionale. Chi vuole votare online si può pre-registrare entro domani, qui. Grazie

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