Referendum, ha vinto il buon senso.

di Maria Pia Caporuscio. Gli italiano con il loro ‘NO’ hanno voluto ribadire che la Costituzione è un patrimonio del popolo e non del governo di turno e che l’arroganza e il disprezzo delle regole non intendono più subirle. Difendendo la Carta Costituzionale sapevano di difendere anche la propria libertà dagli abusi di governi autoritari,
che non accettano che la sovranità appartiene al popolo e non ai governi, ai mercati, alle banche o alle multinazionali. Gli italiani hanno detto basta alla politica che difende i capitalisti danneggiando la popolazione e ritengono urgente restituire i diritti negati ai lavoratori: il Jobs Act deve essere cancellato con tutte le leggi a favore del potere finanziario. Ora si deve ripartire rimettendo in funzione i contrappesi e riequilibrare le leggi per evitare il pericolo dell’uomo solo al comando. E’ doveroso ripartire proprio dalla Costituzione, mettendola finalmente in pratica e rispettandola in ogni sua parte, in quanto la popolazione ha deciso che deve essere lei al centro delle decisioni politiche, che i governi devono occuparsi in primis dei bisogni reali dei cittadini: lavoro, salute, istruzione, ambiente, eguaglianza, ma soprattutto tutelarli dalle aggressioni dei parassiti della finanza, che questo governo ha favorito con la cancellazione dell’articolo 18, coi licenziamenti, l’azzeramento delle tutele e la riduzione dei salari e delle pensioni. D’ora in avanti i governi dovranno essere composti da una classe politica degna, rispettosa delle regole costituzionali, intelligente e di larghe vedute, onde ricostruire le macerie lasciate da governi privi di scrupoli e di legittimazione. Se gli italiani sono senza futuro non è per colpa della Costituzione, non era lei sbagliata ma chi doveva applicarla e non lo ha fatto. Ora finalmente è stata sconfitta una classe politica superficiale, irresponsabile e incapace oltre che prepotente, che puntava ad un potere senza controllo. Per fortuna i cittadini italiani hanno detto ‘NO’ riprendendosi la propria libertà. Difendendo la Costituzione si è fermato quel blocco di potere (banche mondiali, multinazionali, politici e organi di informazione) che seminava disperazione, disoccupazione, precariato e infelicità. Si è sconfitto chi doveva cancellare le ultime tutele della classe lavoratrice per favorire questi parassiti, che con i bassi salari e le estorsioni intendevano ingrassarsi senza alcun limite.

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