Questa Europa è come un paio di scarpe strette: fa troppo male per restarci ancora dentro!

L’Europa è diventata una gabbia opprimente e claustrofobicanella quale sono stati ricacciati dentro e a forza i cittadini europei derubati della sovranità nazionale e sudditi di uno scellerato “patto economico” a guida tedesca che divide i popoli in ricchi e poveri, senza integrarli in una vera e sana federazione di Stati, membri di uno stesso organismo politico, economico, sociale e culturale.
Restando a casa nostra, gli italiani che campano di stipendio e pensione hanno visto dimezzato il proprio potere d’acquisto passando dalla Lira all’Euro. Non solo. Il debito pubblico è aumentato a tal punto che l’Italia non riuscirà mai a saldarlo. La disoccupazione è ai massimi storici. Le piccole e medie imprese chiudono i battenti e circa la metà del reddito degli italiani se lo mangia il Fisco che, a fronte di un salasso esattoriale senza precedenti, restituisce in dietro scuole, ospedali, strade, tribunali e amministrazioni pubbliche che ogni cittadino sa bene come non funzionano e quanto e come siano al di sotto di ogni normale aspettativa commisurata al quanto versato nelle casse dello Stato: tutti i giorni, ogni cittadino italiano vive sulla propria pelle le gravi inefficienze di un “Sistema-Italia” vecchio, inefficace, inefficiente, ma costosissimo.
Per contro chi faceva tanti soldi prima dell’euro continua a farli anche oggi. E chi campicchiava decentemente è, invece, stato trascinato da quello che era, al tempo della Lira, il ceto medio sulla soglia della povertà! 
Altro che luce in fondo al tunnel della crisi: nel Belpaese è ancora buio pesto!
E agli italiani, questa Europa, comincia davvero a far male, al pari di un paio di scarpe strette. Per far passare il dolore non c’è che una soluzione: gettarle via e comprarsene un paio nuove e soprattutto della misura giusta.
Vent’anni fa ci palesarono il mito dell’Europa Unita, facendoci credere che prima bisognasse fare la moneta unica e poi tutto il resto. Oggi è rimasta solo l’Europa economica della Troika, che succhia il sangue agli europei, lasciandoli in balia della globalizzazione, dei poteri finanziari, dell’egemonia del dollaro, dell’invasione cinese, dell’immigrazione massiccia dal Sud del pianeta, delle turbolenze dell’area mediterranea e delle rivoluzioni islamiche del Nord Africa. Ebbene. Su questi temi l’Europa non è mai stata Unita, lasciando i popoli senza una strategia ed un programma condiviso, orfana di una politica estera, militare, economica e culturale degna di Nazioni Unite.
Questa è l’Europa in cui “lorsignori” ci hanno ricacciato e costretto a sopravvivere. Ma questa è un’Europa senza futuro e senza speranza. Un’Europa che non unisce i popoli, che non integra le nazioni più deboli in una confederazione democratica di Stati liberi. Un’Europa che no sa darsi un vero governo, un parlamento autorevole, capace di legiferare non sotto dettatura della Troika, ma nell’interesse dei cittadini, è un’Europa destinata a sciogliersi come neve al sole!
Includere, unire, integrare i popoli con politiche sociali e solidali, aiutare e favorire i più deboli, esaltare le potenzialità delle singole nazioni senza sottometterle al giogo del Fiscal Compact, questa è l’Europa che vogliamo veder Unita. Altrimenti è meglio tornarsene ognuno per i fatti propri!
L’Europa che non integra ed unisce, ma disintegra le sovranità popolari e divide i popoli in ricchi e poveri, è un’Europa senza futuro! Un progetto destinato al fallimento.
Tutto questo, naturalmente, giustifica l’ondata antieuropeista che sta attraversando in lungo e in largo tutto il Vecchio continente: cittadini che vogliono uscire dalla moneta unica, che vogliono tornare a vivere e sperare. Un vento che bussa forte e convincente al portone Italia e che condizionerà le prossime elezioni europee.
Ma in quello che al tempo della Lira era il Belpaese, c’è chi frena. C’è a chi questa Europa sta bene così com’è. E sono quegli stessi  che fino a ieri s’inchinavano davanti all’Unione Sovietica e che andavano a prendere gli ordini da Mosca, e che oggi si prostrano all’Unione Europea e che vanno a prendere gli ordini a Bruxelles e che considerano la UE una “Verità Rivelata, Assoluta, Imprescindibile e Irrinunciabile”.
Al punto tale da affamare un’intera nazione, pur di restare in questa Europa.
Al punto tale da consegnare le chiavi di Palazzo Chigi, senza passare per le urne, ad un venditore di fumo che fa il verso a chi prima di lui spacciava per reale il sogno del “nuovo miracolo italiano”, e che pensa di vincere le prossime elezioni europee al prezzo di 80 euro pro capite! E molto probabilmente le vincerà pure queste elezioni.
A meno che non ci sia qualcuno che, ottenuta l’agibilità politica che voleva, vada in tele-vendita a promettere 20 euro di più!
A meno che gli italiani non si lascino impapocchiare dalle solite chiacchiere e dalle facili promesse elettorali degli imbonitori di turno, ma scelgano di votare “diversamente”.
Perché, non è vero che “loro” sono tutti uguali. Basta conoscerli bene per saperli distinguere e poterli votare!

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