Parola d’ordine: partecipazione.

di Massimo Donadi. Giovedì alla sala stampa della Camera presenteremo il nostro progetto politico. Sarà saldamente inserito nel centrosinistra perché crediamo che solo una vittoria chiara e netta della coalizione progressista possa scongiurare l’eventualità di un Monti bis e dare all’Italia un governo forte e credibile, capace di coniugare equità e crescita e di innovare l’architettura istituzionale di questo Paese. Un Paese che spende troppo, ma soprattutto spende male. La parola d’ordine è partecipazione, non perché ci deve essere tanta gente ad assistere alla conferenza stampa, ma perché credo che i partiti personali nati all’alba della Seconda Repubblica abbiano fatto il loro tempo e che, oggi, solo la partecipazione può ridare credito alla politica e rigenerarla.
Ci vogliono far credere che la politica sia solo una cosa sporca, indegna, fatta da arraffoni e profittatori. Non è vero, almeno non completamente. Siamo noi a fare la politica. Anche Pertini era un politico, anche Leo Valiani, anche Di Vittorio, anche Moro, anche De Gasperi, anche Vittorio Foa, Berlinguer, Parri, Nenni, Spinelli e tanti tanti altri. Banditi? Delinquenti? Non direi. Certo era un’epoca diversa, ma li ho scelti proprio per questo: tutti loro hanno dato un contributo morale e politico nel periodo più duro e difficile della storia d’Italia. Da una crisi possono nascere tante opportunità.
Solo un qualunquismo cieco può spingere ad affermare ‘tanto sono tutti uguali’. È una banalità mostruosa che ha come effetto perverso e pericoloso l’indebolimento della partecipazione alla vita pubblica e dei meccanismi della rappresentanza. Noi invece crediamo nel contrario, nel significato originario della parola ‘politica’, arte del buon governo. E crediamo che l’Italia sia piena di risorse, di giovani menti brillanti, di persone per bene, preparate e competenti. È per questo che, anche a costo di scelte dolorose, ci impegniamo in questo nuovo progetto.
Ci rivolgiamo a tutte le italiane e gli italiani che credono nella buona politica e nel rinnovamento. A tutti quelli che vogliono partecipare in prima persona. Siamo noi a determinare la politica, e non il contrario. ‘Libertà è partecipazione’ cantava Gaber. Noi ci crediamo.
NOTA ANSA. L’Idv perde altri due deputati e alla Camera scende a quota 17. A lasciare sono Giovanni Paladini, che si dimette anche dall’incarico di coordinatore regionale della Liguria, e Gaetano Porcino, eletto a Torino. I due parlamentari annunciano le loro dimissioni all’ANSA motivandole con un forte “disaccordo sulla linea politica” del partito. L’ex capogruppo ed ex parlamentare dell’Idv Massimo Donadi, ora confluito nel gruppo misto, ha annunciato all’ANSA la nascita di un nuovo soggetto politico che sarà presentato domattina in sala stampa a Montecitorio alle 10. Secondo indiscrezioni, un terzo parlamentare, un senatore, sempre oggi dovrebbe rassegnare le sue dimissioni dal partito di Di Pietro. I deputati dimissionari Giovanni Paladini e Gaetano Porcino, secondo quanto spiegato da Paladini, entreranno a far parte del nuovo soggetto politico nascente.

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