“Non siamo pesci”, ma “Non siamo neppure i polli” che devono beccarsi tutti i migranti del Continente Nero!

di Redazione. Nel Mare nostrum, davanti al porto di Siracusa, è ancorata da giorni la Sea Watch, una piccola nave di una Ong che sta cercando di scaricare in Italia il suo carico umano di 47 immigrati raccolti in acque libiche. Nell’Unione europea ci sono due Paesi, l’Olanda e la Germania, che, nonostante la Sea Watch batta bandiera olandese e appartenga ad una Ong tedesca, se ne infischiano di farsi carico dei migranti a bordo e lasciano la patata bollente nelle mani dell’Italia.

simply_publisher = 49769; simply_domain = 103825; simply_space = 222888; simply_ad_height = 60; simply_ad_width = 468; simply_callback = ‘https://www.freeskipper.it’; var cb = Math.round(new Date().getTime()); document.write(”); Un’Italia che sull’immigrazione non ha una linea univoca, ma come sempre, un coro di voci: governo, sindaci, magistrati, preti, opposizioni.
Il Ministro dell’Interno che chiude i porti, ma che non riesce a rispedire al mittente i clandestini che da anni ciondolano nel Belpaese.
I Sindaci che, per contro, i porti li vogliono aprire.
I Magistrati che vogliono processare Salvini.
I preti che vogliono accogliere tutta l’Africa e non solo.
Il Redivivo Silvio che – pur di mettere zizania tra Lega e 5Stelle – è favorevole allo sbarco dei 47.
I Piddini che, dopo la batosta elettorale, non sanno ancora che pesci prendere, ma vanno per mare e salgono sulla Sea Watch per “verificare le condizioni” dei 47 “da troppo tempo ostaggio” del governo.
Per finire con l’immancabile raccolta firme intitolata “Non siamo pesci” dei soliti radical chic che sognano “una commissione di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo” per portare alla sbarra Salvini e processarlo, proprio come sta accadendo per il caso della nave Diciotti.
Perché i ‘sinistri’ si credono da sempre il meglio del Paese e vogliono liberarlo da questi ignoranti, incompetenti ed incapaci che il 4 marzo hanno vinto le elezioni! Ma nonostante le ‘passerelle-dem’ sulle Ong, i sondaggi ribadiscono con numeri ancora più eclatanti che, dopo anni di buonismo e porti aperti, gli italiani preferiscono la linea dura: “Non siamo pesci”, ma “Non siamo neppure i polli” della Ue che devono beccarsi tutti i migranti del Continente Nero!
E allora il governo, forte del consenso popolare, chiama in causa la Corte europea per i diritti dell’uomo sulla vicenda Sea Watch, e in una nota spiega le sue ragioni: l’Italia ritiene che la giurisdizione, nel caso in specie, appartenga all’Olanda, in quanto Paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali. Pertanto – prosegue la nota – domani (29 gennaio, ndr), l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva. In altri termini, affermerà che non è l’Italia a dover rispondere di questo caso, alla luce del diritto nazionale e internazionale”.

You may also like...

1 Response

  1. Anonimo ha detto:

    Cara redazione o chi per essa, 1)"di 47 immigrati raccolti in acque libiche" "Paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali." io trovo che tra queste due affermazioni ci sia una contraddizione.2)il ministro dell'interno non può chiudere i porti perché non è nelle sue competenze, il competente è il ministro delle infrastrutture. Comunque fino ad adesso non c'è nessun atto che possa dire che i porti sono chiusi3) quelli che voi chiamate "47" quando vengono salvati si chiamano naufraghi solo quando avranno messo i piedi a terra potranno essere chiamati migranti.4)nessun partito, alle votazioni, ha avuto la maggioranza assoluta per cui lega e m5s governano in coalizione. L'affermazione "hanno vinto le elezioni" è solo propaganda.un saluto, roberto b

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *