Non è reato puntare le telecamere sulla strada per proteggere la propria casa.

di Redazione. Gli italiani chiedono maggiore sicurezza sulle strade ed in casa propria? E allora che sicurezza sia! Tutti coloro che posizionano le telecamere sulle mura esterne della propria abitazione per tutelare la sicurezza dei loro beni, la propria incolumità e quella dei familiari, non commettono alcun reato nei confronti delle altre persone che vivono o lavorano nella stessa strada.

Per stare in regola con la legge, sentenzia la Cassazione, basta affiggere degli appositi cartelli che avvisino della presenza del sistema di videoripresa, in modo che i passanti ne siano informati “prima di entrare nel raggio d’azione” delle telecamere. I supremi giudici hanno infatti assolto con la formula “perché il fatto non sussiste”, due proprietari di diversi appartamenti di uno stabile a Chieti, condannati a sei mesi di reclusione per “violenza privata”, che avevano installato telecamere “a snodo telecomandabile per ripresa visiva e sonora orientate su zone e aree aperte al pubblico transito”.

Per la Cassazione, – verdetto 20270 -, “l’installazione di sistemi di videosorveglianza con riprese del pubblico transito non costituisce un’attività in sé illecita“. Secondo gli ‘ermellini’, “neppure è ravvisabile, nel prospettato cambiamento delle abitudini che si sarebbe registrato da parte di alcuni abitanti (con l’individuare percorsi alternativi per rientrare a casa e sottrarsi alle riprese)”, il reato di violenza privata “trattandosi di condizionamenti minimi indotti” dalla videosorveglianza. E tali, comunque, “da non potersi considerare espressivi di una significativa costrizione della libertà di autodeterminazione”.

Ma sentenze a parte, basterebbe solo un pò di buon senso. E’ vero che i programmi tv fanno pena, ma non per questo chi installa le telecamere di sorveglianza sta inchiodato lì giorno e notte a fare il guardone, altrimenti non avrebbe alcun senso affidarsi alle moderne tecnologie. Le telecamere sono in funzione 24 ore su 24 e le registrazioni effettuate durante la commissione di atti vandalici o delinquenziali vengono extrapolate e consegnate alle autorità competenti.

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