Mille euro per tutti!?

C’è un ‘minimo comune denominatore’ nelle intenzioni di tutte le forze politiche che si contendono i voti a colpi di promesse elettorali: reddito e pensione di… chiamateli come volete, cittadinanza (M5S), inclusione (PD) o dignità (FI), ma la sostanza non cambia. Evidentemente i leader politici hanno fatto i conti della serva e considerano il bacino di voti dei ‘senza reddito e pensione’ assai più redditizio di coloro che uno straccio di pensione o di stipendio riescono in qualche modo a portarlo a casa. 
Sta bene aiutare i più bisognosi e indigenti, sta bene assicurare una vita dignitosa a tutti i cittadini, ma non per questo bisogna ‘affossare’ i lavoratori e i pensionati che un lavoro ce l’hanno e che hanno lavorato per una vita intera, versando fino all’ultimo centesimo di contributi, ma che oggi, stando alle promesse della campagna elettorale, si vedrebbero ‘raggiunti’ in termini di ‘busta paga’ e ‘assegno previdenziale’ dai vari redditi e pensioni di, chiamiamoli così, ‘solidarietà’! S’intravede, in questa classe politica, la preoccupante volontà di appiattire tutti quanti sulla soglia del minimo sindacale. Mille euro per tutti! Mille euro per chi tutti giorni si alza alle cinque del mattino per recarsi sul posto di lavoro, come per chi se ne resta tranquillamente a casa. Mille euro per chi ha versato quarant’anni di contributi all’Inps, come per chi, per svariati motivi, non sa neppure di che cosa stiamo parlando! Lorsignori vogliono un popolo di poveracci: un popolo di sudditi, non un popolo sovrano! Un gregge di pecore libero di pascolare si governa meglio di un leone in gabbia!

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