Mattarella come Sisto V che non la perdonò neppure a Cristo!

di Maria Pia Caporuscio. Oggi sento il desiderio di salutare un Presidente della Repubblica, che ha riacceso la speranza per una inversione di rotta in questo paese. Dopo aver appreso la notizia dell’elezione a sorpresa di Mattarella, avevo subito pensato che si sarebbe rivelata una scelta positiva per i cittadini e negativa per la casta. La sua elezione mi aveva fatto pensare a quella di Sisto V er Papa tosto che non perdonava i peccati di nessuno! Voglio augurarmi di non essermi sbagliata, anche perché i primi accadimenti sembrano darmi ragione. Una persona onesta non può accettare che si continui ad abusare del potere contro i cittadini, rendendosi complice di ingiustizie nei loro confronti. Non si può continuare a lasciare depredare il proprio paese da ladri e mafiosi, come non è possibile che a mantenere lo Stato sia sempre e solo la classe lavoratrice, permettendo alla ricca casta di usufruire dei beni pubblici sulle spalle dei lavoratori, arricchendosi col sangue di poveri disgraziati, usati come schiavi. Avevo perso la speranza di un possibile cambiamento, non credevo più che potesse esistere ancora in questo paese una persona a cui stavano a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani e con vera soddisfazione apprendo della rabbia che ha scosso l’inquilino del Colle per l’ultima schifezza: il “renzusconi”. Quando ai cittadini che vivono di stenti rinunciando anche al pane, vengono chiesti sacrifici a volte impossibili da soddisfare, mentre la “casta” sperpera milioni senza porsi nessuno scrupolo, merita essere cacciata a calci da questo paese. Come si fa a sperperare impunemente miliardi costati anche la vita ai cittadini? Come possono queste capre (senza offesa per le capre) sentirsi al di sopra degli altri? E’ di vitale necessità fermare questa indegna accozzaglia di parassiti e bloccare la deriva morale, economica e civile intrapresa da questi esseri privi di scrupoli. Sono queste le azioni che pongono un uomo al di sopra degli altri e meritevole di occupare la più alta carica dello Stato. Questo paese è da troppo tempo gestito da costoro i quali pur prendendo stipendi da lotteria non si accontentano e se ne fregano di massacrare il paese che dovevano governare e delle sofferenze che i connazionali sono costretti a subire. Purtroppo questa classe dirigente si è trasformata in una casta, che si occupa esclusivamente dei propri interessi, tralasciando ogni dovere e tradendo il proprio paese e i suoi cittadini. La povertà crescente, l’indebitamento e la crescita esponenziale della malavita ne sono la conferma. Costoro che non conoscono cosa significhi lavorare, agiscono contro gli interessi della nazione spingendola verso il baratro. Voglio credere che Lei riesca a fermarli. Voglio sperare che farà tutto il possibile affinché la legalità torni di moda in questo disgraziato paese!

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