La stangata di primavera!

E adesso, dopo tante chiacchiere, arriva il conto e a pagarlo saranno come sempre i “soliti noti”! Si comincerà a marzo con il pagamento del conguaglio delle addizionali regionali Irpef del 2011 e l’acconto del 30% delle addizionali comunali Irpef. L’addizionale regionale dovrebbe portare ad un consistente alleggerimento della busta paga. Per una famiglia di reddito medio il “prelievo” dovrebbe essere superiore ai 300 euro. Le addizionali comunali dipenderanno invece dalle politiche decise dalle singole amministrazioni locali. Al momento circa 300 comuni hanno optato per l’aumento. A giugno sarà poi la volta dell’Imu sulla prima casa ovvero l’Imposta Municipale Unica che ha preso il posto della vecchia e “odiata” Ici. La prima rata dovrà essere pagata dai cittadini entro il 16 giugno. L’importo dipenderà dalla rendita catastale degli immobili. Il calcolo è abbastanza semplice. La rendita catastale (da non confondere con il valore catastale) può essere ricavata dall’atto di compravendita, dalla dichiarazione dei redditi, oppure ricercata sul sito dell’Agenzia del Territorio, inserendo il proprio codice fiscale e gli estremi catastali dell’immobile. La rendita catastale dovrà essere rivalutata del 60% e sul valore ottenuto si applicherà l’aliquota del 4 per mille (7,6 per mille per le seconde case). Sulla prima casa l’importo ottenuto potrà essere ridotto grazie alla detrazione di 200 euro prevista per tutti i cittadini e alle eventuali detrazioni per i figli, previste nella misura di 50 euro per ciascun figlio residente di età inferiore ai 26 anni. Per città come Roma e Milano il costo medio dell’Imu sulla prima casa dovrebbe essere di poco inferiore ai 100 euro, ma a seconda dell’abitazione posseduta l’importo potrebbe lievitare anche fino a 400 euro. Non si ferma poi l’inasprimento delle tasse rivolto alla costante ricerca di nuove risorse. Nel decreto fiscale approvato lo scorso 24 febbraio è stata introdotta una imposta dello 0,10% per il 2012 e dello 0,15% dal 2013 sui conti deposito, strumento di parcheggio della liquidità che negli ultimi mesi ha riscosso un notevole successo tra i piccoli risparmiatori. Diventa sempre più realistica l’introduzione della tassa sul “junk food” ovvero la tassa sul cibo spazzatura. L’intento duplice è quello di ottenere risorse da dedicare all’edilizia sanitaria e ridurre il consumo di cibi dannosi per la salute ma le prime stime indicano che colpirebbe circa il 14% della spesa e per i consumatori meno “virtuosi” potrebbe essere un nuovo salasso.

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