Maggiore ricorso al legno italiano. I pioppi assorbono la plastica.

di Attilio Runello. All’ultimo Salone del Mobile la premier Meloni aveva detto di voler puntare a una filiera del legno-arredo 100% italiana.

È nato un cluster che vuole realizzare un sito con la mappa dei nostri boschi.

La situazione attuale è quella di una superficie boschiva che copre circa  il 37% del territorio. Degli alberi in più ne utilizziamo il 24%. Questo ha portato alla riduzione delle segherie e e delle infrastrutture per la gestione del bosco. «I cambiamenti da fare sono molti e richiedono anni – afferma Azzi, responsabile del cluster–, ma oggi leggiamo una volontà trasversale e abbiamo gli strumenti legislativi – la Strategia Forestale Nazionale e il Tuff (Testo unico in materia di foreste e filiere forestali) – per riattivare la filiera».

A fronte di una dipendenza estera dell’80%, Giuseppe Fragnelli, dell’ufficio normativa di FederlegnoArredo, spiega che «potrebbe ridursi sensibilmente, ipotizziamo del 10-20% in 20 anni, se si iniziasse a riattivare la filiera e si incrementasse la pioppicoltura».
Oggi oltre l’80% del legno trasformato dall’industria italiana viene utilizzato per scopi energetici, ma non perché questo sia di scarso valore e circa il 70% proviene da pioppicoltura (alberi a rapido accrescimento coltivati a turni di dieci anni).

Fragnelli spiega che viene importato soprattutto legno di conifera, ma non perché sia quello migliore. Le ragioni sono il prezzo, la disponibilità e il basso costo di trasformazione della materia, che proviene dai paesi nordici e dell’est Europa e viene lavorata dai grandi impianti in Austria, Germania, Svezia, Finlandia.

In altre parole importiamo perché il prezzo è basso ma in questo modo riduciamo le attività di lavorazione del legno in Italia. E anche la produzione. E anche i posti di lavoro.

I pioppi sono piante a rapida crescita che possono essere piantate in pianura.  L’estensione dei pioppeti si è ridotta moltissimo a causa della concorrenza estera. Le radici dei pioppi svolgono una importante funzione: assorbono la plastica.

Oltre ai pioppi nei nostri boschi si trovano castagni, querce e faggi. Che vanno bene per i mobilifici.

Lo scopo non è solo commerciale ma anche quello di ritornare a occuparsi dei boschi, curando il sottobosco e prevenendo gli incendi.

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