M5S perde una Stella, Becchi saluta e se ne va. Il sogno sta finendo?

Il Movimento5Stelle continua a perdere pezzi. Dopo le espulsioni dei dissidenti arrivano pure i ritiri dei 5stelle-pentiti. Da queste pagine abbiamo più volte denunciato alcuni sintomi di malessere del Movimento che vanno dalla caduta in verticale del numero e della qualità dei commenti ai post del blog di Beppe Grillo, alla cantonata sul reddito di cittadinanza, alle troppe presenze in tv dei pentastellati
quasi a voler competere con il “premier senza voto”, a votazioni on-line poco trasparenti, al fatto di avvicinarsi a corrente alterna al PartitoDiRenzi oggi votando insieme ai dem i giudici della Corte Costituzionale, domani le unioni civili e dopodomani chissà che altro ancora, magari un governo di coalizione. Il sospetto, più che fondato, è che il Patto del Nazareno tra Pd e Fi è finito con Mattarella al Quirinale e, forse, ne sta nascendo o ne è già nato un altro tra Pd e M5S, tenuto segreto tanto che chi ne parla viene ricoperto di insulti in rete, anche se poi questa è la sostanza! Ma il bubbone è scoppiato proprio in questi giorni con il ritiro a sorpresa di Paolo Becchi, l’ideologo del Movimento. Il partito creato dal comico genovese lo ha deluso e così il 31 dicembre ho cancellato la mia iscrizione al Movimento al quale avevo aderito con grande convinzione ed entusiasmo; l’ho fatto perchè non corrisponde più a quella speranza dell’inizio. Il M5S si sta trasformando in un partito ibrido e ha stretto con il Pd un nuovo patto dopo quello del Nazareno facendo da stampella al Governo Renzi. Il M5S si è trasformato in un partito ibrido che da un lato acchiappa chi ancora crede negli ideali di rottura del vecchio Movimento e dall’altro si avvicina alla logica partitica. Anche Grillo è divenuto un ologramma. Aveva promesso agli italiani che entro il dicembre 2015 o al massimo nel gennaio 2016 ci sarebbe stato il referendum sull’euro. Ora più nessuno ne parla. Non sono nella testa di Beppe e non so se questo suo progressivo farsi da parte sia sintomatico di un pò di delusione anche da parte sua, ma è sempre più politicamente assente. Ha fatto un discorso di fine anno che era uno spot pubblicitario al suo spettacolo, un intervento teatrale, è diventato un ologramma pure lui. Forse era inevitabile che il Movimento si istituzionalizzasse, ma il sogno è finito”.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *