L’album dei Saber Systeme “Nuevo Mundo”.

di Giovanni Graziano Manca. Antonio Rapa: voce. Maddalena Giuso: voce e flauti. Fatima Camara: voce. Beatrice Conta: tastiere e sound system. Linda Oggero: batteria. Maria Vittoria Giraudo: chitarra. Anna Cavallera: voce e flauti. Maurizio Giraudo: Ghironda in “Parla pas”. Alex Rapa: backing vocals ne “Il canto dei venti”. Giovanissimi (tutti tra i diciotto e i vent’anni), sono i componenti dei Saber Systeme, sodalizio musicale che esce con l’album “Nuevo Mundo”. I Saber Systeme hanno basi in quel di Peveragno, in provincia di Cuneo. Italianissima quanto a nazionalità, questa pattuglia di musicisti-ragazzi si cimenta in un’operazione che richiede
una grande varietà di “ingredienti” sonori, stilistici e linguistici (il disco contiene undici canzoni i cui testi, di volta in volta, sono cantati in francese, spagnolo, occitano, italiano e dioulà, lingua della Costa d’Avorio). Operazione quanto mai furba (perché del tutto conforme ai prevalenti gusti musicali di oggi che prediligono i ritmi leggeri, spassionati, magari anche ballabili, e il disimpegno più radicale dei testi) e composita, dal momento che impiega tra l’altro le cadenze e le linee melodiche di diverse tradizioni musicali internazionali, l’elettronica, un pop lieve e poco incisivo prettamente estivo e ideale per le serate e le grandi feste in piazza o in spiaggia. Puro divertissement , non c’è che dire, da questo punto di vista la manciata di brani contenuti in “Nuevo Mundo” piacerà molto agli amanti della musica cosiddetta “leggera” o anche “commerciale”. I Saber Systeme, d’altro canto, qua e là raccolgono a quattro mani impressioni positive e anche, nel 2014, la menzione d’onore all’International Songwriting Competition. Inutile, peraltro, e spiace doverlo segnalare, cercare tra i solchi di “Nuevo Mundo”, quegli elementi che solitamente risvegliano il senso critico di coloro che dalla musica pop si aspetterebbero qualcosa in più, quell’incisiva capacità di denuncia che a volte può almeno servire da lenimento della sofferenza per il dover vivere in tempi bui come quelli in cui viviamo.

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