La terapia laser per l’ipertrofia della prostata.

di Redazione. L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB) altro non è che una aumento volumetrico della prostata.

Già dopo i trent’anni di età la prostata comincia fisiologicamente ad aumentare di volume, ma può diventare sintomatica dopo i cinquanta. Questa patologia può provocare disturbi alla minzione, come la necessità di svegliarsi di notte, la riduzione della pressione del getto urinario e la sensazione di non svuotare completamente la vescica al termine della minzione.
A differenza della chirurgia per curare il cancro, la chirurgia per l’ipertrofia prostatica non mette a rischio l’erezione né la continenza delle urine. Tuttavia gli interventi tradizionali per prostate di grosse dimensioni, prevedono un taglio sulla pancia per asportare la parte di prostata cresciuta.
Un’alternativa valida e non invasiva all’intervento tradizionale, è l’impiego del “laser” che consente un intervento mininvasivo attraverso il canale uretrale, senza pertanto alcun taglio sulla pancia. Oggi il laser è la tecnologia più evoluta e performante per gli interventi endoscopici di prostatectomia.
Il trattamento laser della prostata con Greenlight (luce-verde), il laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta guarisce in anestesia spinale e con dimissione in 24 ore l’ipertrofia prostatica benigna che colpisce l’80% degli italiani ultra 50enni.
Un recente studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista International Urology and Nephrology ha dimostrato che il “laser verde” è stato promosso da 99 pazienti su 100 operati e guariti. Altri dati clinici indicano un miglioramento della soddisfazione sessuale e della funzione erettile.
La “luce verde” guarisce quindi la prostata ingrossata, salva il sesso e tutela il cuore, in quanto non richiede la sospensione di farmaci fluidificanti del sangue.
La tecnica laser si effettua in endoscopia (senza alcuna incisione cutanea) e vaporizza o vapo-enuclea con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, ristabilendo una normale minzione. L’istantanea coagulazione dei vasi che evita il sanguinamento, fa del laser lo strumento d’elezione per l’oltre 1milione di pazienti con gravi malattie cardiovascolari in cura con anticoagulanti e/o antiaggreganti, che ora possono essere operati in tutta sicurezza senza mai sospendere la terapia salvavita, come invece avviene con la chirurgia tradizionale.
La metodica – a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale – è attiva nel nostro Paese in 30 centri per un totale di 3mila interventi.
Greenlight grazie all’evoluzione della tecnica, è ora in grado di operare anche maxi prostate di grosso volume, finora trattabili solo con la chirurgia open (quella con l’incisione cutanea) invasiva e con inevitabili complicanze. Tant’è che ormai siamo prossimi alla totale abolizione dell’intervento a cielo aperto, quello con il bisturi. Ben 99 pazienti operati su 100 si sono dichiarati soddisfatti sia dell’intervento in sé, sia della scomparsa dei sintomi causati dalla patologia: difficoltà a urinare, insopprimibile urgenza e frequenza minzionale anche notturna, sensazione di incompleto svuotamento della vescica, ritenzione urinaria, bruciore alla minzione. Con questa metodica non solo la sicurezza è assoluta, ma il progresso tecnologico consente oggi di effettuare biopsie durante l’intervento per escludere la presenza di cellule cancerose.

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