La solita politica per il solito pubblico: io cambio canale!

di Angelo D’Amore. Tutti parlano di abbassare le tasse. Ne parla Monti che le ha aumentate. Chiaramente ne parla Berlusconi che non le ha mai diminuite. Ne parla in parte il PD, precisando che le stesse andrebbero meglio distribuite. Nessuno parla di come il Paese debba crescere, quali investimenti fare, in quali settori. L’appuntamento elettorale si avvicina. Tutti gli organi d’informazione si dedicano alla campagna elettorale che si preannuncia molto combattuta. Improvvisamente non si parla più di Fiat, di Ilva, di Sulcis e di quanti imprenditori falliscano o addirittura vanno fuori i confini nazionali per mantenere in vita le loro imprese. Ci si dimentica che il debito pubblico ha sfondato il tetto dei 2.000 miliardi, quello delle famiglie è fuori controllo. Non fa più notizia il fatto che i giovani talenti continuano ad emigrare, scappando da un paese che non da più loro speranze. Soprattutto si accetta con silente acquiescenza, la permanenza del “porcellum”, antidemocratico sistema elettorale. Nonostante per lustri, l’attuale classe politica ha mortificato le speranze di milioni di cittadini, i partiti e i loro esponenti tornano alla ribalta, occupando per intero gli spazi televisivi. Questa gente per davvero vive fuori dal mondo, in un’altra realtà, in una sorta di “fiction” fantastica, lontana anni luce dai reali problemi della cittadinanza. Si parla di strategie, di alleanze, di accordi per ottimizzare l’esito del voto. Berlusconi si allea nuovamente con la Lega, Monti risuscita Fini e Casini che, per l’ennesima volta, tentano di ottenere una miglior fortuna elettorale. Bersani organizza primarie farsa, salvando la sua nomenclatura di apparato, destinata a sicura dipartita. A voi sta bene questo programma? Io da un po’ di tempo… ho cambiato canale!

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