La sindrome di Medea.

di Antonello Laiso. La piccola Elena di circa cinque anni è stata quella nuova vittima sacrificale di figlicidio da parte materna di una follia che imperturbabile, inarrestabile da anni colpisce i figli in momenti di separazione tra coniugi.
Narcisismo, depressione, voglia di vendetta per un torto immaginario si celano come moventi spesso nelle menti di padri o madri di chi compie un tale delitto.
La recrudescenza del fenomeno purtroppo  in aumento negli anni di figlicidio  sottolinea quel malessere psicologico border line spesso tenuto celato, quelle notti insonni quell’apatia, fino a quelle azioni che culminano in acuzie.
Quella possessività unica di uno o più figli  da non condividere con l’altro partner benché non ci sia  più altro da condividere se non  l’affetto e l’amore di un figlio che oltre per quella legge dei codici   deve essere  in primis quella del cuore.
Quella voglia di vendicare un torto inesistente che resta solo  come movente malato in menti malate.
Colpire il partner negli affetti più cari  più importanti come un figlio è di gran lunga come ferocia che colpirlo personalmente.
Tante volte tali persone malate non si accorgono del loro stato,non si rivelano  a quella depressione latente  grave o psicosi di cui sono affetti e quindi difficilmente identificabili a cure appropriate  per prevenire  un ipotesi delittuosa come come un figlicidio.
Il figlicidio è di quanto più penoso e barbaro possa compiere un genitore ad un essere umano indifeso da lui concepito che per natura dovrebbe  essere quell’  amore  piu’ forte,un amore  interminabile ed insuperabile della sua esistenza.
Una depressione gravissima annulla quella logica di inconcepibile,quel qualcosa a cui la scienza della psichiatria ben conosce ma di cui non ne facciamo idea ,non possiamo concepire che uno obbrobrio simile possa accadere,poi purtroppo accade.

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5 Responses

  1. Elena t ha detto:

    Scrivi in maniera esemplare. Punteggiatura sintassi e consecutivo mi fanno ricordare lo stile manzoniana e poi quei “quello” così sapientemente profusi… deliziosi!

  2. Sonia Palumbo ha detto:

    Concordo con quanto scritto nei commenti,articolo essenziale capibile per tutti e ben esposto.
    Alla fine si comprende da quanto scritto che la natura umana è univoca tante volte anche agli eventi impensabili.

  3. Antonello Laiso ha detto:

    Troppo buona Serena non sono stato il tuo professore,sono esperto ed appassionato della materia a livello universitario e di master .
    Ho cercato di rendere l’articolo quanto più comprensibile e breve senza paroloni ,certo ave i potuto dilungarmi tanto ma non sarebbe stata letto per la lunghezza e la complessità.
    Siamo materia umana con i nostri infiniti limiti,purtroppo.
    Grazie per i complimenti e per avermi paragonato al tuo professore . Saluti
    Antonello Laiso

  4. Serena Rm ha detto:

    Il nome dell’autore non mi suona nuovo, non vorrei sbagliare ma il mio Professore di sociologia all’università era proprio lui: complimenti per l’articolo scritto perfettamente in un italiano fluido e comprensibile a tutti!

  5. Francesca ha detto:

    Ottima spiegazione con la tesi psicologica vorrei sapere se l’autore è esperto nel campo.

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