La politica è morta, ma non sepolta.

La politica è morta, ma non sepolta. Il suo cadavere senza sepoltura e in decomposizione, emana ormai da troppo tempo un odore ripugnante. Tant’è che chi ancora va a votare lo fa nauseato e con il naso turato, mentre la stragrande maggioranza degli elettori, oltre il 50% degli aventi diritto, diserta le urne, avendo ben altro a cui pensare. Coloro che si recano ancora ai seggi lo fa o perché ha da eleggersi o da far eleggere amici e parenti, o per protesta. E allora scarabocchiano la scheda elettorale con giganteschi falli
(nessuno parla delle migliaia di schede nulle e bianche), oppure mettono la croce sul simbolo pentastellato, considerato l’ultima spiaggia della protesta, unendosi così al coro da stadio dei 5stelle nel mandare tutti a… quel paese! Quando questi sparuti elettori capiranno che i pentastellati sono pure loro ‘italiani’, fatti della stessa pasta dei mestieranti della politica, e che anche loro se e quando andranno al governo non sapranno far meglio della vecchia politica, se non addirittura peggio, non li voteranno più. E’ solo una questione di tempo. Per adesso, nonostante il nulla di fatto a Roma e a Torino, li provano più per disperazione, che per convinzione: tanto non possono fare peggio dei loro predecessori. Ma il peggio non è mai morto! Insomma, chi ancora ‘spera’ nella politica, ma è schifato da questi politici, vota il Movimento di Beppe Grillo, non perché questo sia una soluzione ai problemi, bensì perché interpreta i malumori che la gente vuole rispedire al mittente di tasse, disoccupazione, stipendi da fame, pensioni miserabili, liste d’attesa di mesi e mesi per una Tac, processi che durano anni, scuole che cadono a pezzi, mezzi pubblici che non passano mai, ecc, ecc. Il voto siciliano è la cartina di tornasole di questa Italia serva, dell’Europa, dell’€uro e del malaffare, patria di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello!

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