La politica deve farsi un esame di coscienza!

di Maria Pia Caporuscio. Quando i politici dinanzi agli enormi sacrifici chiesti alla popolazione rispondono in coro “ce lo chiede l’Europa” e poi si vede per quel che li riguarda, sanno agire senza gli ordini dell’Europa, non fanno altro che provocare rabbia. Si dà ascolto all’Europa per quel che riguarda la cancellazione dei diritti della popolazione, ma non si ascolta l’Europa per abolire i troppi privilegi che riguardano lor signori.
Innescando in questo modo un risentimento anche verso l’Europa. Esistono leggi da brivido nel nostro paese! Leggi sconosciute in Europa che non solo non intendono cancellare, ma addirittura ne peggiorano gli effetti. Leggi che calpestano la giustizia, oltre alla dignità delle persone, come quella cosa chiamata “prescrizione” che è una vera e propria bestemmia, che offende la vittima ancor più del delitto subito. Ma che valore può avere la giustizia se costretta a subire violenza essa stessa? Perché la prescrizione è una violenza! Non dovrebbe esistere prescrizione per reati gravi e comunque cessare nel momento in cui inizia il processo. Invece succede che a taluni viene concesso addirittura di accedere alle alte sfere delle istituzioni. Li vediamo sorridere orgogliosi quasi fossero eroi e non avanzi di galera. In questi casi non ci si dovrebbe meravigliare se la popolazione si sente obbligata a difendersi da uno Stato, che si dimostra nemico. Come si può accettare, che debba finire in galera un ragazzo trovato con dieci grammi di droga e non chi ne maneggia quintali e sulla pelle di quel disgraziato, si arricchisce? Ad un politico (superpagato) si richiede oltre all’onestà personale, anche quella verso la popolazione. Si chiede la capacità di capire e formulare leggi giuste per tutti. Si chiede la solidarietà di saper ascoltare e cogliere le esigenze della gente, che dicono di governare. Quanti di questi politici, possono dire in coscienza, di ottemperare per davvero a questi che, dovrebbero essere loro precisi doveri? Sono o no consapevoli, quando proteggendo gli imputati, dentro le mura del Parlamento, impediscono alla giustizia di fare il suo corso? Si rendono conto dell’odio, che queste oscenità provocano nella popolazione? Una popolazione impossibilitata a fare una distinzione fra loro, per cui è giocoforza considerarli tutti uguali. Da taluni ci si deve difendere e quale possibilità ha per poterlo fare una popolazione abbandonata, se la politica difende sé stessa, persino chi già condannato nei processi? Come può pretendere rispetto chi non rispetta neppure la legge che promuove? Cosa deve fare una popolazione non ascoltata quando nelle piazze ne manifesta il dissenso? La piazza è il solo posto dove può far sentire la propria voce, ma è dimostrato che la politica non vuole sentire! Allora cosa si sta aspettando, di trasformare un popolo in una massa di sudditi, oppure che si decida ad imitare i cugini francesi del 1789? Difendersi dagli oppressori è una legge di natura: quando un uomo sta uccidendo a bastonate il suo cane, non ci si deve meravigliare se il cane, per difendersi lo azzanna alla gola e uccide lui!

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