La mongolfiera, il monte Tambura e il Tappeto volante.

di Simona Aiuti. La Versilia e le incantevoli quanto invitanti Alpi Apuane fanno da sfondo a questo racconto che resta e resterà sempre sospeso tra realtà e fantasia come deve essere. Abbiamo quattro giovanissimi protagonisti che stupendo un po’ il lettore, si ritroveranno all’interno di un bosco fatato sul monte Tambura. Laddove il mistero e l’avventura la faranno da padroni, proprio là c’è ancora un pezzo del nostro cuore, ovvero una parte della nostra voglia di vivere che sopravvive grazie alla creatività che ci dona a piccole gocce questa autrice. I protagonisti, che portano come dote una grande freschezza, legata alla giovinezza, al colore e alla voglia
di andare “oltre”, nonostante la crisi economica e i problemi quotidiani di ogni giorno. Essi “volando” scopriranno un luogo dove si cela forse un tesoro e voleranno sulle ali della fantasia con il mitico “tappeto volante”. Stella è una ragazza speciale, studentessa lavoratrice e non solo, perché deve aiutare la famiglia, però questo non la spegne, anzi. Andare oltre potrebbe essere pericoloso, perché io potrei svelare troppo e rovinare la sorpresa al lettore, ma correrò questo piccolo rischio. Chi non ha desiderato almeno una volta nella vita di volare su una mongolfiera, che è uno dei mezzi più instabili e insicuri che esistano, del tutto in balia delle correnti, dei venti, basta pensare a quanto possa essere difficile il solo dirigerla, ma è davvero così? Cosa combineranno Stella, Rebecca, Glenda e Frank? Cosa scopriranno e come ne verranno fuori? Qualche indizio interessante c’è, tipo una cassa di munizioni in altissima montagna, ma perché? E Come è finita lassù? Nessun racconto che si rispetti deve mancare di indizi gialli e misteri da svelare. Aggiungiamo qualche scheletro e qualche lampada a petrolio e il gioco è fatto, almeno così è per un lettore goloso di scoprire quello che la magia della penna di questa autrice può aiutare a svelare. La cosa più affascinante del racconto è il tappeto volante. “Il tappeto, si leggeva, era magico e apparteneva a un sultano del Kuwait che lo aveva regalato a uno dei suoi dodici figli, per il suo dodicesimo compleanno. Sitta, questo era il suo nome, era un ragazzino dalla fervida fantasia, a cui piaceva scrivere fiabe; una di queste narrava proprio di un tappeto magico che volava con la forza dell’immaginazione di chi lo possedeva”. Orbene, La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante di Fernanda Raineri ci porta per mano oltre il bellissimo monte Tambura, che consiglio di visitare; il libro è presente on line e quindi nel web in Self-Publishing anche in lingua inglese, bene, buona, anzi buonissima lettura!

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