La grazia di Elena può abbattere le frontiere sull’eutanasia.

di Marco Cappato. “A un certo punto della mia vita mi sono trovata davanti ad un bivio. Una strada più lunga che mi avrebbe portato all’inferno, una più breve che poteva portarmi qui, a Basilea.” racconta Elena in questo breve video registrato in Svizzera il 1 agosto.

Elena avrebbe voluto accedere all’aiuto medico alla morte volontaria in Italia, come Federico “Mario” Carboni il 16 giugno nelle Marche, ma il suo caso non rientrava tra quelli previsti dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso di Dj Fabo.

Non era dipendente da trattamenti di sostegno vitale.

Per evitare “l’inferno” che le si prospettava davanti col progredire della sua malattia, ha dovuto quindi scegliere di morire in esilio, e per arrivarci senza mettere a rischio la sua famiglia, ha chiesto a me di guidare l’auto per raggiungere la struttura di Basilea che aveva contattato, e di aiutarla nelle pratiche con i medici. Alla fine è andato tutto come sperava.

“Sono felice di aver potuto scegliere” ha voluto aggiungere poco prima di morire.

Perché tutte le persone gravemente malate possano essere libere di scegliere fino a che punto vivere la propria malattia, tornato a Milano ieri sono andato ad autodenunciarmi, accompagnato da Filomena Gallo, presso la stessa Caserma dei carabinieri di 5 anni fa per il caso Dj Fabo.

Oggi rischio di nuovo 12 anni di carcere per rimuovere una violenta e dolorosa discriminazione verso alcune persone malate, quelle che vorrebbero anticipare la propria fine e che non si trovano a dipendere da trattamenti vitali.

E sono pronto a continuare a farlo, convinto che la disobbedienza civile possa essere lo strumento per ottenere il riconoscimento di questo diritto.

Non ci siamo riusciti con il Parlamento e la proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel 2013, non c’è riuscita la Consulta con i suoi richiami, non ci sono riusciti gli italiani privati del Referendum Eutanasia Legale, potremo riuscirci ora noi tornando tribunali, con la disobbedienza civile e le persone che avranno bisogno di essere aiutate.

Se insieme ne avremo la forza.

Sostieni questo impegno con me, con noi. Dona ora per poter aiutare altre persone e conquistare il diritto – per tutti – di poter porre fine alle proprie sofferenze in Italia, circondati da chi ci ama, a casa propria. Liberi di scegliere, fino alla fine.

DONA ORA

Grazie per quello che potrai fare,
per tutte le Elene e gli Eleni d’Italia,

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