Juncker ammette il fallimento dell’Unione Europea.

di Laura Ferrara, M5S. Oggi si è svolto al Parlamento europeo il dibattito sullo Stato dell’Unione. Juncker, Schulz, Weber, Pittella… la generazione di politici che ha condotto l’Europa sull’orlo di un precipizio fa mea culpa a parole, ma poi nei fatti non molla: non lascia a una nuova generazione politica la responsabilità di trovare nuove ricette, soluzioni più democratiche e in sintonia con le richieste dei cittadini.
Stanno sbagliando tutto di nuovo e i cittadini europei glielo ricordano ogni qual volta sono chiamati alle urne: locali, nazionali o europee che siano. Non possiamo più farci curare da chi ci ha fatto ammalare. Questo il mio intervento: “Un anno fa, Presidente Juncker, lei affermò che nell´Unione Europea mancava l’Europa e mancava l’Unione. Oggi ne dovrebbe essere ancora più convinto. Oggi ha parlato di un’Europa ideale, di solidarietà, di risposte ai bisogni dei cittadini; un modello di Europa, però, ancora troppo distante da quello attuale. Le politiche europee si sono dimostrate efficaci a salvare le banche ma non altrettanto nel gestire i flussi migratori o a garantire una crescita economica di TUTTI gli Stati membri. L´Unione Europea è ormai percepita come un sistema di potere dove tecnocrati, lobbies e facoltose élites condizionano i processi decisionali, impongono misure di austerity, sminuiscono il ruolo della sovranità popolare e della democrazia, smantellano le conquiste dello Stato sociale, favoriscono liberalizzazioni selvagge e deregolamentazione del mercato del lavoro, determinando povertà, accrescendo le disuguaglianze. Se il progresso sociale ed economico delle generazioni presenti e future, i diritti delle persone, i beni comuni non diventeranno i protagonisti assoluti delle politiche europee, i cittadini continueranno a dire NO a questa Unione Europea!“.

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