Dalla Ue noi italiani prendiamo solo il peggio!

di LiberaVox. Stiamo in Europa? Siamo Europei? Ok, sta bene così. Ma poi ogni paese dell’Unione tira l’acqua al proprio mulino. Per tradurla in soldoni, ognuno si fa i… propri interessi, fregandosene degli altri!

Lo si sta vedendo con la guerra in Ucraina, dove i paesi che dipendono dal gas di Putin fanno orecchio da mercante per l’embargo totale alla Russia, dove noi italiani ci becchiamo tutti i migranti che sbarcano a migliaia sulle nostre coste, dove non c’è una politica estera comune, un esercito europeo, ma neppure una politica fiscale comunitaria.

Un’Europa dove esiste una vergognosa disparità di trattamento economico tra i lavoratori dei vari paesi. Un’Europa dove noi italiani siamo costretti ad andare in pensione oltre i 67 anni di età anagrafica, contro i 62 dei francesi.

E questa sarebbe l’Europa unita? L’unica cosa che ci unisce è la moneta unica, che ha dimezzato i nostri stipendi e i nostri risparmi, scambiando un euro con due mila lire, e facendo raddoppiare il costo della vita!

Ma qualcuno alza il ditino ricordandoci dei soldi del Pnrr. Ma quelli sono soldi dati in prestito e con tanto d’interessi da pagarci sù e che dovremmo restituire centesimo su centesimo!

Ma per favore…

Noi italiani siamo il fanalino di coda di Bruxelles: con gli stipendi più bassi, l’età pensionabile più alta ed un tassazione che ci mette sul gradino più alto della fiscalità europea a fronte di servizi che a dir poco sono scadenti se non addirittura inesistenti. Ma stiamo in Europa…

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9 Responses

  1. Vale'88 ha detto:

    Questa Europa ha fallito in tutto e la guerra in Ucraina è la dimostrazione che l’Europa esiste solo come moneta unica che ha steso al tappeto il ceto medio: stipendi dimezzati!

  2. Il Partito di ROVERE ha detto:

    Negli ultimi giorni il governo italiano ha approvato la fornitura all’Ucraina di armi con cui contrastare l’invasione russa, ma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha tenuto uno stretto riserbo sul tipo e la quantità dei sistemi che invieremo ai militari di Kiev. Siamo l’unico grande paese occidentale che non rivela ufficialmente ciò che manderà a una nazione che, pur non essendo formalmente nostra alleata per il vincolo della Nato, viene considerata comunque afferente al mondo occidentale, perlomeno quanto ad aspirazioni di appartenenza. Numerose sono state le ipotesi e le illazioni circa il tipo di armi che potremmo inviare agli ucraini. E ci si chiede se, a seconda delle modalità di tali forniture, ci possano essere conseguenze negative sull’efficienza della nostra stessa difesa, nello specifico per quanto riguarda lo stato degli arsenali dell’Esercito, dato che, la prevalente guerra terrestre in Ucraina fa sì che saranno soprattutto le armi da fanteria a dover costituire la maggioranza degli aiuti.

  3. Amici di ROVERE ha detto:

    C’è la guerra. I soldati devono fare i soldati, non stare di guardia ad ambasciate e altre sedi istituzionali. Così l’operazione “Strade sicure” finisce tra parentesi. Ridotta numericamente, fino forse a sparire. Non si sa. Era cominciata nel 2008 con il governo Berlusconi. Quando si pensò di utilizzare i militari per presidiare i luoghi sensibili delle città e liberare gli agenti per avere più personale da destinare al controllo del territorio. Doveva essere una misura temporanea, in attesa di nuove assunzioni nelle forze dell’ordine. E invece è rimasta in piedi per quattordici anni. La Lega si arrabbia. Dice che non è un buon segnale. Anzi, dà la sensazione della smobilitazione proprio nel momento in cui si diffondono episodi di criminalità, come quelli delle baby gang. Però la guerra in Ucraina ha radicalmente cambiato lo scenario internazionale. Per quasi trent’ anni si è andati in una direzione, con l’abolizione della leva obbligatoria e la scelta non solo italiana- di truppe numericamente inferiori ma professionalizzate. Il conflitto russo-ucraino ha scardinato le certezze. Si pensava che la guerra del futuro sarebbe stata combattuta con i droni e con i cyber-attacchi.

  4. Merrcante ha detto:

    Vedo che Repubblica continua a cercare di aggrapparsi disperatamente alla strategia del dito e della luna. Continuano a dirci tutto del dito, Barr che viene a Roma per indagare sullo Spygate, ma continuano a non dirci nulla della luna; Matteo Renzi e il partito democratico hanno autorizzato o meno uno spionaggio illegale ai danni di Donald Trump? Matteo Renzi e il partito democratico hanno interferito o meno con le elezioni di un Paese straniero, in questo caso gli Stati Uniti d’America? Dagli sforzi che il quotidiano degli Elkann profonde nel tentare di distrarre l’attenzione dal vero scandalo, ne possiamo dedurre che gli ambienti dello stato profondo Italiano sanno che John Durham è vicino all’incriminazione di molti nomi eccellenti qui in Italia. Il momento del redde rationem con Donald Trump è arrivato.

  5. Flavius Ezius ha detto:

    A proposito, mi stavo dimenticando di questa ultima “perla” dell’Huffington Post, la versione italiana del quotidiano progressista americano. Gli editori sono gli Elkann, e questo già la dice lunga sui mandanti di questo articolo. Stavolta il mainstream “Italiano” mi ha inserito in una sorta di lista nera nella quale vengo definito come un “agente governativo di Mosca”. Erano partiti “in sordina” una settimana fa quando la congrega di Atlantico Quotidiano capitanata dal “buon” Capezzone, da sempre prostrato alla lobby atlantista e sionista, mi aveva definito “putiniano” e ora vedo che sono passati subito allo stadio successivo, ribattezzandomi come uomo di Putin. Evidentemente non c’era tempo da perdere. L’apparato dei media di regime sta andando in frantumi e occorreva definire come “agenti stranieri” i giornalisti indipendenti che sull’Ucraina, e su molte altre tematiche, riportano le verità taciute dal sistema. Ormai questo sistema si copre sempre più di ridicolo e sta sfornando le più assurde bufale, spesso calunniatorie, pur di screditare coloro che fanno una informazione sgradita a determinati poteri. Concludo dicendo che i rubli che Putin mi manderebbe sono immaginari. I soldi che invece gli Elkann pagano ai “giornalisti” dell’Huffington Post sono veri. Questo la dice lunga su chi è il burattino di chi e su chi invece non è controllato da nessuno.

  6. Danilo ha detto:

    Da un lato, dichiarano la guerra economica alla Russia attraverso una pioggia di sanzioni. Dall’altro, autorizzano difatti la violazione delle sanzioni che loro stessi hanno imposto per acquistare il gas russo in rubli ed evitare di sprofondare in un crollo economico senza precedenti. È Bruxelles, il luogo dove c’è la più alta concentrazione di pagliacci del pianeta.

  7. ROVERE - Porta Palazzo - Torino ha detto:

    Prima era stata Hillary Clinton a chiedere all’UE di approvare la legge sui servizi digitali per mettere a tacere l’informazione libera. Ora è Barack Obama a chiedere di “regolamentare” le reti sociali che nel gergo della sinistra sorosiana significa semplicemente censura. È piuttosto significato il fatto che entrambi i protagonisti principali del golpe dello Spygate chiedano proprio ora una censura assoluta di ciò che viene condiviso su queste piattaforme. La sensazione è che Barack Obama e Hillary Clinton temano che informazioni compromettenti su entrambi possano circolare liberamente e queste informazioni potrebbero essere direttamente legate al colpo di Stato eseguito contro Trump nel 2016.

  8. @borghi_claudio ha detto:

    Cari miei, come vi dico da tempo la linea di divisione vera non è più quella senza più senso di destra e sinistra.
    La vera frattura con cui si dovrà fare i conti, anche all’interno degli stessi partiti, è “Più Europa e meno Patria” contro “Più Patria e meno Europa”.

  9. @VenezianiMar ha detto:

    Ma che pena quest’Europa protesi degli Usa, al suo traino, anche a proprio danno. Chiamatela BieloUsa, tanto per avere un termine di paragone.

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