Italiani: 1 su 3 a rischio povertà!

 

Tasse, caro vita, stipendi e pensioni sotto la media europea, disoccupazione ai massimi storici, debito pubblico alle stelle, crescita sotto-zero: l’Italia è sempre più povera ed un italiano su tre rischia di passare dalla tavola di casa alla mensa della Caritas. Naturalmente tra quei tre scordatevi pure di annoverare qualcuno, sia dei vecchi che dei nuovi, appartenenti alla “casta”! La metà delle famiglie residenti in Italia ha, nel 2011, un reddito netto non superiore a 24.634 euro l’anno (circa 2.053 al mese). Lo rileva l’Istat, precisando che nel Sud e nelle Isole il 50% delle famiglie percepisce meno di 20.129 euro (circa 1.677 euro mensili). Inoltre il 20% più ricco ottiene il 37,5% del reddito totale, mentre al 20% più povero spetta l’8%. Dopo l’aumento tra il 2009 e il 2010, sono stabili sia la disuguaglianza misurata con l’indice di Gini sia la quota di reddito posseduta dal 20% più ricco e più povero. Il 29,9% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale nel 2012. L’indicatore cresce di 1,7 punti rispetto al 2011 ed è di 5,1 punti percentuali più elevato rispetto a quello medio europeo (pari al 24,8%). Questo dato tiene conto della quota di popolazione che sperimenta almeno una tra le condizioni: rischio di povertà, severa deprivazione materiale o bassa intensità di lavoro, secondo la definizione della strategia Europa 2020. L’aumento è dovuto alla crescita delle persone in famiglie severamente deprivate (dall’11,2% al 14,5%), mentre sono stazionarie quelle a rischio di povertà (19,4%) dopo l’incremento osservato tra il 2010 e il 2011 e sono stabili, dal 2010, pure quelle con bassa intensità lavorativa (10,3%). Aumentano le persone in grave disagio economiconel 2012 sono il 14,5% dei residenti in Italia, 3,3 punti in più rispetto al 2011. E’ quanto osserva l’Istat che registra una diffusione della ”severa deprivazione” superiore alla media europea (9,9%). Aumentano gli individui che non si possono permettere una settimana di ferie (dal 46,7% al 50,8%), di riscaldare adeguatamente casa (dal 18,0% al 21,2%), sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%) o un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 12,4% al 16,8%).

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