Incontro Von der Leyen-Erdogan: deficit di diplomazia.

di Attilio Runello. E’ noto che l’incontro di una settimana fa fra la  presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, Charles Michel Presidente del Consiglio europeo ed Erdogan primo ministro della Turchia si è svolto in un clima di grande imbarazzo a causa di quello che per i media e per gli ambienti di Bruxelles  è diventato il ‘sofagate’.

In altre parole il cerimoniale per l’incontro prevedeva che Erdogan e Michel si sedessero su due poltrone al centro della stanza, mentre Ursula von der Leyen si sedesse su un divano. Evidentemente la von der Leyen però non ne era a conoscenza e lo ha letto e interpretato come una offesa perpetrata nei suoi confronti come donna.

Questo è quanto ha dichiarato ieri durante un discorso tenuto al Parlamento europeo.

Bisogna ricordare infatti che la Turchia di recente è uscita da un accordo  denominato convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne. Questa uscita lascia pensare che voglia avallare la violenza contro le donne. In questo caso di violenza non si trattava ma è stato interpretato da molti come uno sgarbo istituzionale.

Chiunque abbia un minimo di esperienza di questi incontri sa che vengono definiti nei dettagli fra il ministero degli esteri e la rappresentanza diplomatica del Paese. Ora l’Unione europea ha una rappresentanza diplomatica a Istanbul che sicuramente ha concertato anche i dettagli sulla disposizione delle sedie e dei divani, o quanto meno ne è stata messa a conoscenza. Allo stesso modo  normalmente le diplomazie definiscono anche l’agenda, la scaletta degli argomenti di cui si dovrà parlare e sui quali di solito sono già stati trovati degli accordi di massima. Nulla è lasciato all’improvvisazione in questi incontri.

Il direttore della rappresentanza diplomatica dell’Unione europea a Istanbul per altro è un tedesco con grande esperienza diplomatica, Nikolaus Meyer Landrut, già ambasciatore a Parigi per la Germania.

Quindi riesce difficile credere che non  fosse a conoscenza o non avesse messo a conoscenza la von der Leyen della disposizione delle poltrone e dei divani. Naturalmente non possiamo escludere che Erdogan senza informare la rappresentanza abbia deciso di cambiare la disposizione delle poltrone. ma ci sembra veramente improbabile. Se la rappresentanza avesse informato la von der Leyen della disposizione delle poltrone la presidente avrebbe potuto non partecipare.

E allora qual è la ragione di questo sofagate?

Tutto lascia pensare che in un momento in cui esiste un deficit di diplomazia, Russia , Italia , Stati Uniti dichiarano diplomatici dei rispettivi paesi persone non gradite e Biden in una intervista da dell’assassino a Putin, Draghi del dittatore a Erdogan e la von der Leyen dichiara in Parlamento di essere stata offesa come donna durante la sua permanenza in Turchia, esiste una ricerca di consenso da parte dei politici occidentali che va a scapito delle più elementari regole della diplomazia. In altre parole siamo in un momento in cui  per alcuni paesi alla diplomazia non viene concesso quel ruolo che tradizionalmente le appartiene: la mediazione.

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