In Olanda il populismo non sfonda, vince l’Euorpa.

Chi dall’Italia guardava con occhio interessato alle elezioni olandesi sperando in una vittoria che confermasse il trend populista e anti-europeista in costante ascesa dopo la Brexit e le elezioni americane e quindi di poter cavalcare con una spinta maggiore l’onda lunga di quel risultato elettorale
– per portare avanti con una marcia in più, anche qui da noi in Italia, la campagna elettorale ispirata al populismo, al protezionismo ed a uno spiccato sentimento anti-europeista – dovrà farne a meno e andare avanti senza la spinta dei mulini a vento dei paesi bassi perchè in Olanda le elezioni le hanno vinte i liberali di destra (Vvd) del premier Mark Rutte che, seppure in calo, hanno allontanato la paura di un’ascesa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders (Pvv). Ribaltati quindi i sondaggi di qualche settimana fa: la destra xenofoba non ha sfondato, anche grazie a un’affluenza record pari all’81% (cinque anni fa, alle ultime politiche, era stata del 74,6%.). “E’ una serata importante per tutta l’Europa: l’Olanda dopo la Brexit e le elezioni americane ha detto no al populismo”, ha detto Rutte. “Grazie per questa vittoria che avete dato all’Olanda, ma anche all’Europa – ha detto ai suoi sostenitori – adesso siamo impegnati per mantenere il paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”. Questo risultato elettorale, chiaramente pro-euro, non deve però diminuire l’impegno dei paesi fondatori per cambiare e rilanciare una politica di solidarietà sociale, politica ed economica che non guardi solo ai tassi d’interesse ma soprattutto agli… interessi e al benessere dei cittadini comunitari.

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