Imu: il governo rischia di cadere sulla casa!

L’Imu è il tema, o meglio, la tassa del giorno. Ipotizzata come imposta municipale unica che doveva comprendere anche la tassa sui rifiuti e tutti i vari balzelli comunali, si è poi trasformata in patrimoniale secca sulla casa! Ovvero devi pagare un tuo diritto!!! Devi pagare per aver sgravato lo Stato dal doverti dare un’abitazione! Ma forse l’Italia dei padri costituenti, quella Repubblica fondata sul lavoro e sulla casa, è una pagina della Costituzione che i professori non hanno studiato! Comunque i sindaci non ci stanno a riscuotere una tassa che poi non possono “spendere”, ma che devono girare, para-para, allo Stato centrale. L’Anci ha lanciato una mobilitazione, che si concluderà il 24 maggio a Venezia, per chiedere all’esecutivo di modificare quella che considera ”una imposta statale, non municipale, che rende i cittadini più tassati e i comuni più poveri!”. Ma il premier Mario Monti non ha dubbi: “E’ inaccettabile l’ipotesi che non si paghi l’Imu perché si tratta di evasione fiscale e per questo meriterebbe un trattamento molto rigoroso da parte dello Stato”! E prima ancora della presentazione dell’iniziativa dell’Anci, il Ministro dell’Interno era intervenuto sull’argomento, per ricordare ai sindaci che ”sono ufficiali di Governo, hanno funzioni istituzionali ed è bene che non dimentichino mai che portano la fascia tricolore e lavorano per il Paese”. Ma Roberto Maroni ha ricordato al suo successore al Viminale che “I sindaci (prima che “ufficiali di governo”) sono appunto Sindaci, eletti direttamente dai cittadini per tutelare i loro diritti e dare risposte ai loro bisogni”. E mentre vari esponenti del Pdl continuano a dirsi ”orgogliosi per aver abolito l’Ici”, e quelli del Pd ad ipotizzare fantasiosi soluzioni, Beppe Grillo, in un comizio, ha commentato: ”Aspettano il buco di bilancio per dire quanto dovremo pagare. Non sanno l’importo nè le rate, perchè aspettano di sapere quanto è il buco per farlo riempire da noi!”. Ma come sempre accade nella vita, la giusta soluzione sta nel mezzo. Tra la rivolta fiscale e le soluzioni più o meno populiste la giusta risposta che tutti i sindaci italiani dovrebbero dare prima di tutto ai cittadini e poi al governo dovrebbe essere quella di applicare l’aliquota minima, quella dello 0,2% per mille sulla prima casa, compensando le minori entrate aumentando, invece, l’aliquota sui fabbricati affittati!

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