Il ritorno di Gianfranco Fini.

Dalla premiata serie “chi non muore, si rivede”, Gianfranco Fini torna in Tv dopo dieci anni dall’ultima volta in televisione e nove dall’addio alla politica italiana.

Gianfranco Fini, ospite di Lucia Annunziata, ha fatto il mea culpa sul Pdl e ha promosso Giorgia Meloni consigliandole, però, cautela su diritti civili e Covid e rivendicando di aver ‘sdoganato’ i post-fscisti: “Posso dire che c’è stato chi ha aperto una rotta – come quella della svolta di Fiuggi – e poi è toccato ad altri, ai più giovani, percorrerla”.

Una strada che Meloni, con Fratelli d’Italia, ha fatto tutta in salita, dall’1,9% del 2013 fino a sfiorare il 30% di questi giorni.

Meloni e Ignazio La Russa? “Avevano ragione loro e avevo torto io”, ammette Fini ricordando che l’attuale premier e il presidente del Senato “non mi seguirono quando venni estromesso dal Pdl dando vita alla casa della destra: io non ci credevo. Dicevo: ma dove vanno?”.

Non è nemmeno tenero con se stesso per la scelta di entrare nel Popolo della Libertà: “Un errore imperdonabile. Un errore enorme che non perdono a me stesso”.

Fini è un fiume in piena. E gli aneddoti si intrecciano: dall’incontro dell’ultimo segretario post-comunista (D’Alema) con lui, ultimo post-fascista, ai tempi della Bicamerale; dalle parole distensive di Violante presidente della Camera nel ’96 che volle fare della Liberazione un momento unitario; fino all’intesa, riservatissima, con cui con Veltroni nel ’99 si accordarono per far salire Ciampi al Quirinale.

Ma Fini non rifiuta di commentare anche la cronaca del giorno. E che proprio su fascismo e antifascismo ha creato una polemica per le parole di Ignazio La Russa sul 25 aprile: “Il titolo (della Stampa, ndr) è forzato”, spiega subito l’ex leader di An. “La Russa non ha detto ‘non festeggio questo 25 aprile’ ma risponde ‘dipende, certo non andrò ai cortei’ perché, l’ho sentito anche stamattina, rischierebbe di trovarsi in compagnia di quei giovanotti che in nome dell’antifascismo lo hanno minacciato di morte”. Non solo. “La sinistra italiana – avverte – non può accendere l’interruttore dell’antifascismo in modo strumentale” perché se ci chiedono “il riconoscimento dell’antifascismo come un valore, la risposta non può essere che sì, l’abbiamo fatto, a Fiuggi”. E Meloni non si è dissociata, ricorda. Poi poche, ma chiare, pillole di consigli: il primo alla sinistra.

“E’ sempre tendenzialmente grigia, spero Enrico Letta non si offenda. Gli servirebbe un po’ di verve, un po’ di anima, una bandiera da alzare che non sia la democrazia che è bandiera di tutti. Torni ad infiammare i cuori”.

Il secondo a Berlusconi che ha “perso lo scettro”, che “non è più il dominus”, ma che lo ha fatto a vantaggio di “una donna che da quando era ragazzina ha masticato pane e politica”. E lui, assicura, “non è un irresponsabile” e i suoi ministri “danno ampia garanzia di continuità nell’azione di governo”.

Infine alla Meloni, che ha scelto tra l’altro, Eugenia Roccella come ministro, dice che bisogna “andare piano” perché “i diritti civili sono una materia importante e delicata. Lasci che sia il Parlamento ad occuparsene”. E sulle mascherine anti-Covid la neo premier segua la scienza “e le lasci obbligatorie negli ospedali”.

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6 Responses

  1. Faria ha detto:

    La guardia di Finanza nella sede di Pfizer per verifiche fiscali che riguardano gli anni che vanno dal 2017 al 2019. L’utile evaso dalla società farmaceutica sarebbe pari a più di un miliardo di euro. Prima Pfizer era semplicemente intoccabile. Se proprio ora si muove qualcosa, è segno che tutte le vecchie protezioni sono saltate. Lo stesso accadrà, e sta già accadendo, con i politici messi sotto inchiesta per le loro ruberie attuate durante la farsa pandemica. Questo è solo l’inizio della piena in arrivo.

  2. Bea1789 ha detto:

    L’Huffington Post degli Elkann si lamenta che la Meloni è troppo pedissequa verso il volere dei mercati e di Bruxelles alla quale lady Aspen chiederà anche il permesso per comprare un caffè. Non era quello che le avevate chiesto? O forse avete timore che se fa ciò che le avete chiesto fino a ieri la bomba sociale che avete innescato con la farsa pandemica deflagri facendo a brandelli l’intero sistema? Da ciò che scrivete, non siete nemmeno più sicuri voi di ciò che volete. Avete paura perché non siete più in controllo.
    (Cesare Sacchetti – Telegram)

  3. Janette - MI ha detto:

    Parrebbe che la Meloni non voglia concedere a Berlusconi nemmeno i sottosegretari che questi le chiede. Lady Aspen definisce alcuni nomi “impresentabili” ma se allora si adotta tale criterio chi è realmente presentabile nella compagine governativa? Francamente a me pare lampante come la Meloni sfrutti qualsiasi situazione, anche quelle meno spinose, per provocare i suoi “alleati” e giungere allo strappo accusandoli poi di aver provocato la crisi. La ragione per la quale il governo durerà un battito di ciglia è che la Meloni stessa non vuole che duri.

  4. Barbara-MI ha detto:

    L’ITALIA ha tanti problemi, servono facce nuove, idee nuove.
    I dinosauri della politica non servono più.

  5. Rovvere ha detto:

    A volte ritornano.

  6. Gianni ha detto:

    FINI è un personaggio del passato.

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