Il “punto G” non esiste!
di un particolare punto del corpo femminile fulcro del piacere sessuale, ma individuano l’esistenza di una area molto più estesa e complessa che permette il verificarsi dell’orgasmo. I ricercatori disegnano quindi una sorta di mappa intima battezzata Cuv (complesso clitoro-uretro-vaginale), che include tessuti, muscoli, ghiandole e utero. E sostengono quindi che le aree intime femminili non sono affatto tessuti passivi, ma strutture altamente dinamiche e sensibili tanto che gli autori dello studio stigmatizzano ginecologi e chirurghi che tagliano e cuciono senza rispetto, maltrattando questa area anatomica così sensibile. “La vagina è un tessuto attivo e sessualmente importante che va rispettato” puntualizzano gli studiosi di endocrinologia e sessuologia all’università de L’Aquila a capo dello studio.
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