Il muro spagnolo di Ceuta e Melilla contro gli immigrati.

di Attilio Runello. Pochi sanno che la Spagna ha due enclavi lungo la costa del Marocco. Si tratta di Ceuta e Melilla, due città spagnole sul mare.
Entrambe sono circondate da mura fatte per non fare entrare migranti, contrabbandieri, con soldi dell’Unione Europea e sostenute dai governi di destra come da quelli di sinistra.
Le recinzioni di Ceuta furono progettate e costruita dalla Spagna alla fine degli anni ’90. La  divisione è realizzata da barriere con in cima il filo spinato. Per il progetto furono stanziati 30 milioni di euro dall’Unione europea. Si trattava all’inizio di due barriere parallele di tre metri di altezza; ci sono  posti di vigilanza  e camminamenti da cui passano gendarmi e auto della polizia. Le recinzioni sono percorse da  cavi con una rete di sensori elettronici,  acustici e visivi. La barriera è inoltrata  dotata di proiettori che la illuminano, di un sistema di videocamere di vigilanza a circuito chiuso oltre a strumenti per la visione notturna. La barriera successivamente è stata portata a sei metri d’altezza, con il consenso dell’agenzia europea Frontex.
Dal 2005 in avanti si sono ripetuti tentativi di superare la barriera e in molti casi la polizia ha sparato contro di loro e ci sono stati diversi morti.
Il Marocco si è opposto alla costruzione della barriera poiché rivendica Ceuta come  proprio territorio, dal 1975 ne ha richiesto l’annessione. I contrari alla barriera sostengono che la sua esistenza possa aver provocato la morte di almeno 4000 persone, annegate nel tentativo di attraversare lo stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna.
La barriera di Ceuta è lunga 8 km, quella di Melilla 12.

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