Cosa resterà dell’America di Trump?

di Yvan Rettore. Il nome di Trump è Donald che in italiano significa “Paperino”.
Comincio questo mio intervento così perché effettivamente gli Stati Uniti sono stati gestiti in modo piuttosto improvvisato e avventato da un Presidente più avvezzo nel dirigere un’azienda rispetto a una nazione.
Sicuramente questa ormai “ex superpotenza” si è rivelata un gigante dai piedi d’argilla e la politica di Trump ha peggiorato le cose.
Oggi gli Stati Uniti appaiono più deboli rispetto a quattro anni fa e questo per diversi motivi.
La politica estera è stata condotta in modo aggressivo quanto disordinato isolando il paese anche a livello economico.
L’aggressività politica ed economica nei confronti della Cina accompagnata da un protezionismo inaspettato nei riguardi della UE non hanno certo favorito una economia americana che sembrava allora essere in piena espansione.
Non di meglio Trump ha fatto nei confronti del Messico giungendo perfino a voler addebitare i costi della realizzazione di un muro di frontiera (per tentare di bloccare l’entrata di clandestini negli Stati Uniti) tra i due paesi al solo paese latinoamericano.
Le tensioni con la Corea del Nord si sono prolungate per mesi, complici anche le esternazioni spesso aggressive di Trump nei confronti di quel paese.
Il rifiuto di aderire agli accordi di Parigi sul clima e la recente uscita dall’OMS hanno fatto il resto.
Anche all’interno non sono mancate tensioni prima con diversi collaboratori del Presidente rimossi per vari motivi per poi giungere alla escalation delle violenze delle forze dell’ordine nei confronti degli afroamericani, problema purtroppo antico che Trump ha esasperato ulteriormente con una attitudine limitata ad un uso protratto della forza nei riguardi di coloro che lo contestano ormai da mesi in tutto il paese.
La gestione della pandemia è stata in gran parte fallimentare e ha aggravato una situazione complessiva del paese che già non appariva rosea.
Oltre ad avere evidenziato i limiti di un sistema sanitario riservato soltanto a coloro che se lo possono pagare e che ha provocato una esplosione della disoccupazione, i tempi e le reazioni per tentare di arginarla sono stati tardivi e piuttosto confusi.
Il comportamento mediatico di Trump su questa vicenda è stato disastroso quanto oltraggioso nei confronti sia delle vittime che del personale sanitario che sta facendo i salti mortali per cercare di salvare ogni giorno più vite umane possibili.
Tutto ciò ha portato a primeggiare nei dati che indicano l’avanzata apparentemente inarrestabile di questa pandemia.
Oggi è notizia che Trump e consorte sono risultati positivi al virus.
Oltre ad augurare loro una pronta guarigione, sarebbe bello che questa vicenda riuscisse ad insegnare qualcosa a questo capo di Stato, ovvero che si può sbagliare e che è giusto riconoscerlo e poi tentare di porvi rimedio.
Personalmente dubito che lo farà, ma sarei davvero contento di essere smentito.

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3 Responses

  1. Vale'80 ha detto:

    Purtroppo gli italiani guardano la pagliuzza negli occhi degli americani e non vedono la trave che hanno nei loro!

  2. Giacomo-TO ha detto:

    Condivido Nico-BA: dovremmo guardare ai politicanti nostrani che non sono certo meglio di TRUMP che guadagna solo 300.000 euro l’anno come presidente, mentre da noi li guadagna l’elettricista della Camera.

  3. Nicol-BA ha detto:

    Criticare TRUMP?
    Ma cosa si dovrebbe dire di certi parlamentari senza arte nè parte per non parlare dell’attuale ministro degli esteri.
    In Italia di fatto abbiamo un dumvirato CONTE&CASALINO che fanno e disfano.
    Che dire del ministro della P:I:
    Magarim in Italia avessimo uno con i marroni come TRUMP!!!

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