Il mio corpo è la mia azienda. Fatturato? 10mila euro al mese!

In Italia con mille euro al mese si vive a stento: poche soddisfazioni e tante rinunce. E allora che male c’è a mollare tutto e mettersi in proprio oltralpe facendo dell’avvenenza fisica il proprio business? Del resto se il sesso a pagamento è il mestiere più antico del mondo ci sarà pure un motivo? Solo in Italia la prostituzione viene ghettizzata sul marciapiede dai tempi della legge Merlin. All’estero, invece, è una professione come tutte le altre, esercitata e controllata regolarmente e tassata con altrettanto rigore. “Non ho iniziato per fame, piuttosto ero affamata di denaro”, così rivela a Corsera Stella, 25 anni, “frontaliera del sesso” in Svizzera di professione. “Non voglio che si pensi alla solita storia di degrado. Io ho iniziato perché ero affascinata dai guadagni facili: non ho pudicizia o remore morali, ho un bell’aspetto e credo che i soldi facciano la felicità”. I suoi genitori del Nord Italia sanno che lavora in un centro estetico. Un giorno alla settimana lei va a trovarli dall’altra parte del confine. La scelta di intraprendere questa professione è arrivata dopo una prima esperienza come impiegata: ma, spiega lei, con mille euro al mese “riesci a vivere a stento. Come molti della mia età, mi sentivo senza prospettive. Vivevo come uno zombie, sbuffando a ogni carta che dovevo compilare, senza sbocchi e di certo senza potermi comprare un paio di scarpe di Chanel”. Poi un uomo più grande, che Stella frequentava quando aveva 20 anni, “una volta, senza un perché, mi ha pagata. Da lì ho capito che potevo guadagnare con qualcosa che mi piaceva e ho cominciato a lavorare sporadicamente come escort. Ho un appartamento e lavoro come massaggiatrice: significa che scelgo io con chi arrivare fino in fondo. In Svizzera mi sento tutelata: pago le tasse, la burocrazia non è lenta e sibillina come da noi, le cose funzionano e quando chiedi un permesso, che ti serva per lavorare come cameriera o come prostituta, per loro non fa nessuna differenza. Non mi sono mai sentita giudicata ma, anzi, protetta. La polizia sa dove esercito, fanno dei controlli. Ogni tanto penso alle ragazze che in Italia lavorano per strada: se una di loro sparisce chi se ne accorge?”. Stella di solito lavora per tre mesi e poi se ne concede uno di “gran ferie”. Ha dai tre clienti ai sei al giorno, e guadagna oltre diecimila euro al mese. Per lei la sua non è una storia di degrado ma di ‘rivincita’: “Il mio corpo è la mia azienda, tutto qui. Se c’è qualcuno sfruttato quello è il cliente che deve pagare per avere l’illusione di stare con me. Io gli vendo fumo, fumo rosa. La privacy per chi fa il mio mestiere è fondamentale. Anche i miei clienti hanno tutto l’interesse nel mantenerla: da me vengono persone importanti, imprenditori, politici, autorità. Sta più a cuore a loro che non si sappia nulla. Almeno nel 90% dei casi. Con loro parlo molto. In genere si crea un rapporto simile a quello che si ha con un’amante”.

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