Il governo non può nascere e non è colpa di M5S?

di Angelo D’Amore. Adesso tutti vedono il M5S vacillare, un gruppo diviso, isterico, che d’improvviso non riesce a trovare una comune linea di intenti. Tutte cazzate. La nomina di Grasso è stato l’ultimo colpo di teatro di un PD senza idee e con una leadership sempre più evanescente. Vi ricordo che Grasso, nuovo presidente del Senato della Repubblica, fa parte di quel 10% di personalità politiche calate dall’alto, senza aver sperimentato il filtro delle primarie, quindi massima espressione del porcellum, alla faccia della modernità tanto propagandata dal PD. Certo mi direte, meglio Grasso che Scilipoti, ci mancherebbe. Dall’altra parte il PDL riproponeva Schifani, quindi il vecchio, la casta, la clientela assurta ad istituzione. Che dovevano fare i grillini? Qualcuno, in piena libertà di coscienza, non se l’è sentita di votare per Schifani e non ha voluto votare scheda bianca come richiesto dalla base. Se poi il leader ha fatto notare che c’erano regole ben precise da rispettare all’interno del movimento, regole condivise e sottoscritte da tutti, qual’è il problema? Basta con questa sterile litania che il movimento è prigioniero dei dictat di Grillo. I neo-parlamentari devono capire che questi giochini si ripeteranno. Loro hanno un compito: soprattutto vigilare, non appoggiando alleanze senza costrutto, ma condividendo proposte apprezzate dal movimento o imponendo a loro volta le proprie. Tutti stanno a vivisezionare il M5S, tutti cercano con viscerale bramosia di trovare cenni di mancamento all’interno del movimento. Anche molti sostenitori di Grillo, iniziano a criticare il leader, con la solita scusa di un Paese allo sbando, affamato, allarmato da incombenti minacce di default, con quella ansia spasmodica di “fare presto” per il bene del Paese, quando anche con maggioranze bulgare, i nostri amministratori, di ogni colore politico, non hanno combinato alcunchè di buono per la Nazione. Tutte cazzate quindi. La nostra credibilità internazionale è talmente bassa che, per assurdo, si potrebbe fare anche a meno di un governo. Al tempo stesso, la nostra incapacità a risolvere in breve tempo problematiche ataviche, è talmente palese, che un nuovo governo, nato tra l’altro con un risultato elettorale aritmeticamente beffardo, potrebbe solo fare peggio. L’economia globale è ferma. L’Europa ormai detta l’agenda ad ogni singolo paese. Potrebbe dettarla anche ad un nuovo parlamento eletto. A che serve quindi un governo, tra l’altro subito e a prescindere?

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