Il governo delle larghe… attese!

Incontri, riunioni, ritiri, vertici, summit, commissioni, sottocommissioni, assemblee, liste, raccolta firme, primarie, parlamentarie, elezioni, nomine, incarichi, alzate di mano, votazioni, proposte di legge che vanno alla Camera e poi al Senato, poi di nuovo alla Camera e poi ancora al Senato, e poi referendum, e poi chissà cos’altro ancora!? Insomma, in Italia anche per spostare una virgola è sempre una storia infinita! Ma la cosa più raccapricciante che poi, alla fine di iter stucchevoli, non cambia mai nulla! Non si arriva mai al punto.  Comunque, dal vertice tra governo e maggioranza è arrivato il via libera ad una “correzione del porcellum” entro l’estate in parallelo all’avvio del percorso costituzionale per le riforme, che prevede temi come la riduzione del numero dei parlamentari e il superamento del bicameralismo. E al termine del percorso ci sarà un referendum confermativo a prescindere dal quorum! A parte il fronte dell’Imu e quello giudiziario sempre aperto e pronto a ridurre in cenere il governo delle larghe intese, la vita e la sopravvivenza della legislatura si giocano anche sul successo delle riforme costituzionali! A dirlo in apertura di vertice proprio Enrico Letta, che poi ha tenuto a sottolineare come vada subito messa in sicurezza la legge elettorale, entro l’estate, per evitare che si possa andare a votare con l’attuale porcellum. Letta non è entrato nel merito di come debba essere riformato, né sullo strumento legislativo da utilizzare, anche se probabilmente sarà un disegno di legge governativo. La riunione è servita per mettere a punto una road map delle riforme: si parte il 29 maggio, quando in Parlamento si discuteranno le mozioni; il giorno dopo il governo nominerà il comitato di esperti e lo stesso giorno partirà l’iter del progetto di legge costituzionale che farà nascere l’organismo che si occuperà delle riforme. Un organismo tutto interno al Parlamento, una sorta di “commissione costituente” formata da senatori e deputati. Sull’iter ci sarebbe l’impegno di tutti ad approvare la legge al più presto, anche entro l’anno. Speriamo bene, anche se pur vero è che chi di speranza vive, disperato muore! Tant’è che dopo averne sentite di cotte e di crude e viste di tutti i colori,  più che legittimo nasce il sospetto che quello di Enrico Letta piuttosto che il governo delle “larghe intese” sia il governo delle “larghe attese”!

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