Il Direttore e la scolaretta.

A vedere su La7 il duello “Travaglio – Boschi”, sul ring di Otto e mezzo, ci è sembrato di assistere ad uno scontro impari e a parti invertite, dove il Direttore de ‘Il Fatto Quotidiano’ sembrava essere lui l’uomo delle istituzioni, per competenza, capacità dialettica, senso dello Stato e conoscenza della materia, e la Sottosegretaria, impantanata nelle paludi del caso Etruria dalle quali non riesce a venirne fuori, la scolaretta.
 Una scolaretta che, dopo aver marinato la scuola, si è firmata la giustificazione da sola! Una scolaretta, tra l’altro bellissima con quegli occhioni blu e il tacco dodici, da far perdere la testa a tutti, ma non evidentemente al suo diretto ‘avversario’ che c’è andato giù davvero pesante, mettendola alle corde con una serie infinita di colpi, fino al KO. Travaglio, in chiusura di trasmissione, le ha ricordato le parole che nel 2013 lei stessa riservò all’allora ministro Cancelleri invitandola a dimettersi perché si era interessata ai destini giudiziari di Giulia Ligresti, amica di famiglia. Infatti all’epoca del caso Cancellieri, il ministro Maria Elena Boschi dai microfoni di Ballarò, sorriso suadente e occhioni sgranati, disse di provare un senso di grande “tristezza addosso” e che, al posto dell’allora ministro della Giustizia del governo Letta, avrebbe fatto le valigie da Palazzo Chigi senza pensarci due volte. “Non si tratta della fiducia nei confronti del governo, ma delle istituzioni, il presiedente Letta può chiedere le dimissioni oppure no, io al suo posto le avrei date. Il punto grave – aggiunse sdegnata – è che ancora una volta si è dato l’immagine di un paese in cui la legge non è uguale per tutte ma ci sono corsie preferenziali per gli amici degli amici…”. “Dimissioni quando si tratta degli altri, ma non quando la cosa le riguarda”, ironizza il direttore del Fatto, al quale la Boschi replica, appunto come una ‘scolaretta’ scoperta a mangiare la merenda del compagno di banco, “di aver fatto i soldi andando nei teatri italiani con un’attrice poco vestita, che scimmiottava” l’ex ministra. Insomma, il livello dei nostri governanti si giudica da sè. E senza volere entrare nel merito della vicenda Etruria, la magistratura dirà chi è stato a dire più ‘bugie’ agli italiani, abbiamo trovato quel battibecco alquanto infantile ed in completa antitesi con quelle che sono le reali aspettative dei cittadini. In un Paese serio, per una vicenda del genere, o si rassegnano le dimissioni oppure si querela chi ‘diffama’. Ma noi siamo il Paese di Pulcinella, e mentre la nave affonda cantiamo e balliamo scordandoci del passato, tanto poi arriva sempre qualcuno a metterci in salvo… ma a quale prezzo?

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